CUNEO - Bollettino di guerra nel carcere di Cuneo, l’Osapp denuncia: “Un padiglione in mano ai detenuti”

Solo nella giornata di martedì si sono registrate risse tra fazioni e due distinte aggressioni agli agenti. Al Cerialdo “infiltrazioni, mura imbrattate e immondizia”

Redazione 20/08/2025 15:25

Il “lungo martedì” del carcere di Cerialdo è cominciato alle ore 14, quando un gruppo di detenuti della quarta sezione ha bloccato la sala video. Poco dopo, mentre i detenuti della seconda sezione chiedevano di accedere all’area passeggi, una rissa tra due fazioni è degenerata in quella che i sindacalisti dell’Osapp descrivono come “una specie di spedizione punitiva improvvisata”, causando ad un detenuto un grave trauma cranico e la frattura di due costole. Uno degli agenti è stato colpito nel tentativo di riportare l’ordine. Quando la situazione sembrava rientrata, i detenuti della quarta sezione, forse per “vendicare” il loro compagno, hanno forzato l’uscita dal filtro, gettandosi in massa nei corridoi e rendendo necessario l’intervento degli agenti. Non è finita. Intorno alle ore 20,15, sempre nella serata del 19 agosto, un detenuto ha aggredito brutalmente un agente e un sovrintendente, entrambi costretti a ricorrere alle cure ospedaliere, sembra per motivi legati a carenze sanitarie: “Un’ulteriore, gravissima conferma di un clima di intimidazione sistematica e violenza tendenziale, dove ogni regola è saltata” commenta il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria. Il sovrintendente e l’agente sono stati dimessi con una prognosi di cinque giorni ciascuno. Scene di ordinaria amministrazione, accusano i baschi azzurri. Secondo l’Osapp “i ristretti avrebbero assunto il pieno ed indisturbato controllo del padiglione ‘Gesso’, agendo in totale anarchia e a tutto campo; in tale padiglione sarebbero all’ordine del giorno devastazioni e violenze”. Ad avvantaggiare i promotori dei disordini concorrerebbe il fatto che al momento le telecamere per la videosorveglianza “sono guaste su tutti i piani”: circostanza che rende impossibile attuare i controlli interni da remoto. “A completare il quadro di una devastazione pressoché completa quanto indisturbata - dichiara Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp - vi sono le infiltrazioni di acqua tra i piani, mura dei corridoi delle sezioni imbrattate e sporche, immondizia ovunque e celle inagibili trasformate in depositi”. Lo stato di tensione tra i detenuti è descritto dal personale come “azioni da vera e propria guerriglia”, con alcuni reclusi “protagonisti di veri e propri duelli rusticani dai cui esiti consegue il frequente invio al pronto soccorso degli interessati (con medie da record) e il tutto tra armi rudimentali, alcool autoprodotto e valanghe di psicofarmaci in circolazione. Il personale di Polizia Penitenziaria che vi presta servizio è analogamente oggetto di improperi ed aggressioni continue”. Nei giorni scorsi, riferisce il leader sindacale, “un gruppo di detenuti extracomunitari, già resosi responsabile di gravi disordini in altri istituti ma incredibilmente allocato in sezioni ‘aperte’”, sarebbe stato protagonista di violenti confronti in cella: “Ad un soggetto magrebino è stato semi amputato un dito della mano e ha subito un delicato intervento chirurgico di ricostruzione”. Il sindacato contesta una “evidente e grave disattenzione” da parte del provveditorato regionale all’amministrazione penitenziaria e imputa al dipartimento presso il ministero della Giustizia di aver “preferito percorrere la strada della premialità indiscriminata verso determinati soggetti, inviati da altri istituti in missione forfettaria da 110 euro al giorno, secondo criteri sconosciuti, autoreferenziali e completamente discrezionali”, anziché “perseguire strategie rivolte al raggiungimento di risultati concreti e di una migliore funzionalità nei servizi e negli istituti penitenziari”. “Ci si chiede, infatti, - continua Beneduci - a cosa siano serviti e a cosa servono nel carcere di Cuneo tenuto conto di quello che vi accade, coloro che tuttora vi permangono ‘a pagamento e con evidente sperpero di risorse economiche’ da altre strutture, mentre a dimostrazione dell’evidente dissociazione funzional-amministrativa che pervade l’amministrazione, di cui prima o poi qualche organo di controllo dovrà chiedere conto, un appartenente al ruolo dei sovrintendenti della struttura è stato distaccato per esercitare le funzioni di tutor presso una scuola del Corpo”. Le medesime “condizioni di precarietà organizzativa e di disfunzione” connotano secondo i rappresentanti sindacali altri istituti penitenziari del distretto. Alle varie autorità, in primis il ministro Nordio e il sottosegretario delegato Delmastro, si chiede di intervenire anche con accertamenti ispettivi. Limitari a interpellare il provveditore regionale, conclude con durezza l’Osapp, “oramai può risultare tardivo ed inutile, stanti le responsabilità in capo all’organo”.

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