BOVES - Boves, ubriaco sfonda la porta di un bagno e inneggia al duce

Reduce da un Santo Stefano ‘ad alta gradazione’, il 57enne aveva danneggiato gli arredi di un ambulatorio per procurarsi carta igienica: il giudice lo ha condannato

Andrea Cascioli 12/11/2019 12:03

Sarebbe bastato chiedere le chiavi a qualcuno ma la troppa fretta, unita senza dubbio all’alto tasso alcolico, è stata cattiva consigliera per M.A., un 56enne originario di Torino e residente da tempo a Boves.
 
L’uomo è stato condannato a quattro mesi dal giudice Marcello Pisanu, contro gli otto chiesti dall’accusa, per il danneggiamento aggravato di una porta nel bagno dell’ambulatorio della ‘Casa della Salute’. La giustificazione? Non trovava la carta igienica. Un testimone, presente nella sala d’attesa della struttura sanitaria, ha riferito di averlo poi visto allontanarsi inneggiando a Benito Mussolini e di “aver trovato strano che succedesse proprio a Boves”.
 
L’avvocato Luisa Rosso, difensore dell’imputato, ha sostenuto che l’uomo fosse in realtà inciampato sul pannello divisore. Complici, in questo, i postumi di un Santo Stefano piuttosto ‘movimentato’.
 
Fatalità o meno, secondo il pubblico ministero Raffaele Delpui sarebbe comunque difficile parlare di un singolo episodio sfortunato: M.A. ha infatti ricevuto ben 57 contestazioni per ubriachezza molesta nel corso degli anni. In un’altra occasione, lo stesso imputato finì nei guai per disturbo della quiete pubblica: i vicini lo avevano denunciato per aver cantato ‘Faccetta nera’ a squarciagola dal balcone di casa. Erano le tre di notte, ma per questo fatto venne poi assolto.

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