Doveva essere una normale compravendita, è finita invece con un processo penale. La vicenda riguarda R.D.S., denunciato in seguito all’infortunio patito nel maggio di due anni fa dall’uomo a cui doveva vendere un monopattino.

 

Durante una prova su strada del mezzo, subito dopo l’incontro tra i due a Cuneo, l’acquirente era caduto provocandosi lesioni a una gamba: all’ospedale gli era poi stata diagnosticata la frattura del femore distale di un ginocchio. Secondo la sua versione, R.D.S. si sarebbe disinteressato delle sue condizioni di salute e per questo l’infortunato lo aveva denunciato per omissione di soccorso, presentando anche una costituzione come parte civile (poi ritirata in fase processuale).

 

In tribunale il pubblico ministero Raffaele Delpui ha ritenuto realizzata l’omissione, ma ha considerato che l’episodio potesse qualificarsi come fatto di particolare tenuità, chiedendo quindi il proscioglimento dell’imputato. A favore di un’assoluzione piena si è pronunciata l’avvocato Michela Ruffino, difensore dell’accusato. Già in interrogatorio quest’ultimo aveva reso la propria versione dell’accaduto: “Si è subito prestato a recare soccorso all’infortunato, il quale però ha detto di stare bene. Gli aveva anche domandato se volesse essere accompagnato al Pronto soccorso ma lui aveva rifiutato”.

 

Nessun testimone, ha aggiunto il difensore, ha confermato la descrizione degli eventi offerta dal querelante: “Ha detto di aver visto passare una persona con un cagnolino bianco quando è caduto, ma questa persona non si è fermata e non è mai stata identificata. Si dà atto inoltre che già quando si è presentato all’incontro accusava una leggera zoppia”. Il legale ha infine osservato: “Non si capisce per quale motivo R.D.S. avrebbe dovuto abbandonarlo, tanto più che in seguito lui ha comunque acquistato il monopattino”.

 

Il giudice Marco Toscano, all’esito dell’istruttoria, ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.