LIMONE PIEMONTE - Capodanno con pestaggio a Limone Piemonte: un giovane accusato di lesioni

Poco dopo la mezzanotte l’aggressione, scaturita da una discussione su venti euro non restituiti tra due ventenni di origine marocchina residenti in Riviera

a.c. 20/10/2020 18:48

 
Ci sarebbe stato un banale litigio su un cambio di denaro all’origine dell’aggressione subita da un giovane di origine marocchina a Limone Piemonte, poco dopo la mezzanotte del 1 gennaio 2018.
 
Il ragazzo, all’epoca appena maggiorenne, era venuto da Bordighera per festeggiare il capodanno insieme a un gruppo di amici. Qualche minuto dopo lo scoccare del nuovo anno aveva incrociato altre persone, tra cui un suo conoscente, davanti a un distributore automatico di sigarette: i giovani stavano discutendo in maniera animata con un altro gruppo di ragazzi, di cui faceva parte F.M., l’attuale imputato. All’origine della disputa ci sarebbe stata una questione di soldi: “Uno di loro aveva chiesto di cambiare una banconota da cinquanta euro a qualcuno del gruppo di F.M., ma gliene erano stati restituiti solo trenta. Io mi sono intromesso nella discussione perché conoscevo F.M. come persona manesca e aggressiva e volevo evitare che la situazione degenerasse” ha spiegato al giudice la vittima dell’aggressione.
 
La faccenda in effetti sembrava essersi risolta e i due gruppi si erano divisi senza passare alle vie di fatto. Senonché, circa un’ora dopo il ragazzo che aveva fatto da “paciere” si era visto avvicinare da F.M. appena dopo essere uscito da locale: “Ha cercato di colpirmi con una bottiglia che ho schivato, poi mi ha colpito alle gambe. Il selciato era reso scivoloso dalla neve, atterrando di faccia contro uno scalino mi sono rotto tre denti”. Durante questa aggressione il diciottenne era da solo, mentre F.M. era attorniato da altri amici che tuttavia non avevano preso parte alla “spedizione punitiva”. Circa le possibili ragioni del gesto, la vittima ha dichiarato: “Può darsi che si fosse sentito minacciato in un’occasione precedente, quando lo avevamo incrociato da solo: nessuno di noi però aveva intenzioni ostili nei suoi confronti”. Uno dei componenti del gruppo che aveva discusso in precedenza con l’imputato ha confermato la versione e riconosciuto a sua volta F.M. come la persona che in precedenza aveva mostrato ostilità verso il giovane di Bordighera, ma ha aggiunto: “Avevo visto loro due parlare in arabo, dal tono sembrava ci fosse qualcosa di irrisolto”.
 
L’imputato, residente a Sanremo, era conosciuto dalla vittima dell’aggressione già prima di quella sera. In seguito, ha aggiunto, avrebbe cercato di avvicinarlo tramite due diverse persone per convincerlo a desistere dal presentarsi in tribunale: “Mi ha mandato a dire che voleva incontrarmi ed era disposto a risarcirmi i danni di persona se non avessi testimoniato contro di lui, ma io ho rifiutato”.
 
Il processo è stato rinviato al 9 febbraio 2021 per ascoltare i carabinieri intervenuti e concludere l’istruttoria.

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