CUNEO - Carceri, Cerialdo sempre più in emergenza: detenuto devasta un reparto

Il recluso, un italiano, ha distrutto anche la postazione di servizio degli agenti. “Metà della struttura è inagibile” denuncia il sindacato Osapp

Redazione 14/01/2024 12:31

Tra episodi di violenza e aggressioni al personale è una vera e propria emergenza quella in corso nel carcere di Cuneo. Anche ieri, sabato 13, è stata una giornata di devastazioni che, sostiene il sindacato Osapp, “hanno riguardato e reso inagibile almeno metà della struttura”.
 
Un detenuto di nazionalità italiana ha staccato la gamba di un tavolo e ha infranto vetri, suppellettili ed ogni cosa che gli capitasse a tiro nel reparto a trattamento intensivo. Non pago, aggiungono i rappresentanti sindacali della Penitenziaria, lo stesso detenuto ha poi distrutto la postazione di servizio dell’agente. Quest’ultimo, trovandosi da solo, non ha potuto fare altro che sottrarsi alla sua furia per evitare più gravi conseguenze.
 
Il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci parla di un carcere “lasciato letteralmente alla indisturbata mercé della popolazione detenuta”, al pari di altri “ridotti a veri e propri gironi infernali di dantesca memoria”. “Il personale di Polizia Penitenziaria, - continua il sindacalista - di fatto privo di organizzazione, organici e strumenti per la propria tutela, è ogni giorno nella condizione di temere per la propria incolumità, non sapendo più in quali condizioni fisiche e morali concluderà il proprio turno di servizio quotidiano”.
 
Bersaglio delle critiche non solo i vertici dell’amministrazione ma anche “le assenze della politica i cui esponenti al Dicastero della Giustizia continuano ad ignorare, tranne che nelle pubbliche esternazioni ad effetto elettorale, cause e conseguenze di un disastro i cui effetti riverberano sulla sicurezza e sulle condizioni di civile convivenza della collettività, dove il carcere immette continuamente soggetti per nulla recuperati e persino inaspriti nelle attitudini delittuose”.
 
Il sindacato conclude facendo appello al “concreto intervento dei prefetti” per il ripristino della sicurezza sui territori e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni “per la completa inversione dell’attuale e deleteria politica penitenziaria nazionale”.

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