CARAGLIO - Cinque arresti per caporalato in un’azienda avicola di Caraglio

Il blitz della Squadra Mobile della Questura è scattato questa mattina alla Europoll. In carcere due degli accusati, altri tre sono agli arresti domiciliari

a.c. 07/12/2021 16:45

Nuova operazione contro il fenomeno del caporalato in provincia Granda. In mattinata gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cuneo hanno eseguito cinque arresti presso un’azienda avicola di Caraglio.
 
Si tratta della Europoll, con sede in via Divisione Cuneense, lungo la strada provinciale all’ingresso del paese. Due indagati sono finiti in carcere, per altri tre sono stati disposti gli arresti domiciliari. Nei confronti dei vertici aziendali, compreso l’amministratore delegato Roberto Costamagna, sono formulate accuse di intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera. Da quanto è emerso si indagherebbe anche su altre presunte irregolarità di natura contrattuale e contabile. Il procuratore capo Onelio Dodero, raggiunto telefonicamente, ha rifiutato di rilasciare qualsiasi dichiarazione sulla natura delle operazioni in corso.
 
L’avvocato Marco Ivaldi, che assiste Costamagna, è in attesa di conoscere il contenuto degli atti d’indagine: “Rappresenteremo nel più breve tempo possibile all'autorità giudiziaria la situazione lavorativa dell'azienda, che è estranea a quanto sembra emergere dalla lettura dei provvedimenti cautelari” ha dichiarato il legale, dicendosi pronto a fornire una diversa chiave di lettura degli elementi investigativi. Europoll è una storica realtà imprenditoriale nell’ambito dell’allevamento avicolo. Fondata nel 1947 da Giacomo Costamagna, nonno dell’attuale amministratore, è stata condotta dopo il 1999 da quest’ultimo. L’attività dell’impresa coinvolge un’ottantina di dipendenti, con un fatturato di 18 milioni, ed è conosciuta nel Nord e nel Centro Italia per la produzione e la trasformazione di faraone, galletti e capponi.
 
Per gli inquirenti cuneesi si tratta di una nuova inchiesta sul fenomeno del caporalato dopo quella che lo scorso ottobre aveva portato all’arresto di due imprenditori ivoriani residenti a Cuneo, tra cui il 50enne Osman Kouyate, fondatore della cooperativa Salimo (i due indagati sono stati scarcerati nei giorni scorsi). Alle battute finali intanto il processo contro il presunto caporale Moumouni Tassembedo e le due famiglie di imprenditori agricoli di Lagnasco e Barge che nel 2019 erano state oggetto della prima indagine per caporalato nella Granda: al prossimo 7 febbraio è fissata la discussione finale del procedimento.

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