CUNEO - Controllo di Polizia e Asl tra i migranti del Movicentro: c'è un sospetto positivo

L'uomo, positivo al sierologico, è in attesa di tampone. Su 38 persone (poi sgomberate), 11 sono risultate irregolari. Il Questore: ''Tra loro pregiudicati e alcolizzati''

s.m. 08/09/2020 13:26

Un sospetto positivo al Covid-19 tra i migranti del Movicentro. Nella serata di ieri, lunedì 7 settembre, la Polizia ha effettuato l’ennesimo sgombero nella struttura adiacente alla stazione di Cuneo. Si è trattato del dodicesimo servizio effettuato negli ultimi due mesi dagli uomini della Questura di concerto con Polizia Locale, Asl e Croce Rossa. Il controllo ha portato all’individuazione di 11 irregolari su 38 e alla localizzazione di un migrante che presentava i sintomi del Covid-19 (febbre, mal di gola e astenia). Il sospetto positivo è stato sottoposto al test sierologico che ne ha confermato la positività, ora si attende l’esito del tampone faringeo. Nel frattempo l’uomo è stato isolato e ricoverato nel reparto Covid dell'ospedale di Saluzzo.
 
Il controllo ha confermato la presenza di irregolari, come confermato dal Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari: "Si tratta di un gruppo di 20-25 persone che già conosciamo, tra questi ci sono quelli che da sempre rifiutano qualunque soluzione e ricovero, nonostante l'impegno del Comune di Cuneo".
 
Tra loro non ci sono minori, l'età media è tra i 30 e i 40 anni. La provenienza è perlopiù centrafricana (Gambia, Nigeria, Liberia, Eritrea), ma ci sono anche alcuni originari dell’Est Europa (Polonia, Romania), oltre a 5 italiani. “Diverse di queste persone sono state denunciate per reati contro la persona e il patrimonio - continua il Questore, delineando il tessuto sociale della zona della Stazione -. Si tratta di pregiudicati, alcolizzati e irregolari”. Come già fatto nelle scorse settimane il capo della Polizia Cuneese ha escluso la presenza massiccia di braccianti della frutta: “Si tratta di 6 persone su 38, che tra l’altro hanno contratti di pochi giorni. Solitamente la percentuale di lavoratori si aggira intorno al 10 percento”.
 

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