CUNEO - Coronavirus, i numeri della 'frenata': a maggio nella Granda un sesto dei nuovi casi di aprile

I dati, sia a livello regionale che provinciale, evidenziano in maniera eloquente il rallentamento della diffusione dei contagi

a.d. 03/06/2020 11:37

Il possibile indebolimento del Sars-Cov-2 sta letteralmente dividendo la comunità scientifica, oltre che l’opinione pubblica: per alcuni è un fatto scientificamente provato, per altri una pericolosa "fake news". A gettare benzina sul fuoco del dibattito, negli ultimi giorni, le dichiarazioni del professor Alberto Zangrillo, direttore della Terapia Intensiva del “San Raffaele” di Milano, secondo il quale il Coronavirus che negli ultimi mesi ha messo in ginocchio mezzo mondo “clinicamente non esiste più”. A prescindere da questa diatriba, il rallentamento della corsa del virus, almeno in Italia e in Piemonte, è evidente: a poco più di tre mesi dal 21 febbraio, giorno in cui l’infezione venne diagnosticata a Mattia Maestri, il “paziente zero” di Codogno, i dati testimoniano l’efficacia delle misure restrittive adottate nei mesi successivi per arginare la diffusione dei contagi. Prendendo in analisi i dati di maggio relativi al Piemonte e confrontandoli con quelli di aprile, mese in cui la pandemia ha raggiunto il picco di massima violenza, gli effetti del lockdown risultano infatti chiarissimi. 
 
Ad aprile nella nostra regione vennero individuati 17.035 nuovi casi di Coronavirus, mentre a maggio i nuovi contagi registrati sono stati “solo” 4.184. Eloquente anche il dato dei decessi, influenzato probabilmente anche dalla maggiore “esperienza” acquisita dal sistema sanitario nel trattare un’infezione fino a pochi mesi fa totalmente sconosciuta: ad aprile furono 2.232, a maggio sono stati 781. Trend ampiamente positivo anche per i guariti: ad aprile i pazienti che riuscirono a vincere la battaglia contro il virus furono 5.149, a maggio sono invece stati 13.299, più del doppio. 
 
Dati che restano positivi anche restringendo il campo di analisi alla provincia di Cuneo. Nella Granda ad aprile vennero individuati 1.736 nuovi pazienti positivi, a maggio sono stati 292, circa un sesto. La nostra provincia nel mese appena concluso ha poi registrato un vero e proprio “boom” di guariti: sono stati 1.267, ad aprile erano stati 577. L’unico dato in peggioramento è stato quello dei decessi di pazienti positivi in provincia di Cuneo: 115 ad aprile, 204 a maggio.
 
Emblematico del rallentamento della diffusione del virus, infine, anche il rapporto tra tamponi processati e nuovi positivi individuati (indicazione però meno precisa ed oggettiva delle altre, in quanto nel numero dei test la Regione include anche quelli di verifica, effettuati su pazienti positivi per accertarne la guarigione). Ad aprile con 129.844 test processati si scoprirono come già detto 17.035 nuovi casi, vale a dire quasi un positivo ogni otto tamponi. A maggio con 160.762 test si sono registrati 4.184 nuovi contagiati: uno ogni 38 tamponi. 
 
Dati confortanti che, come abbiamo visto nei giorni scorsi, sembrano finora non risentire delle aperture e degli allentamenti delle misure restrittive in vigore da marzo fino a inizio maggio. Oggi, con la caduta del divieto di spostamento tra regioni, per il paese inizia una nuova fase, in cui i dati andranno continuamente monitorati: la speranza è che non si registrino inversioni di tendenza e che il virus, a prescindere che sia davvero indebolito o meno, continui nella frenata alla quale stiamo assistendo anche in Piemonte, anche in provincia di Cuneo. 

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