CUNEO - Cuneo, a processo per una stufa rubata

Una donna del capoluogo, residente nel campo nomadi di Cerialdo, è accusata di aver attirato ‘in trappola’ chi doveva consegnare la merce ordinata online

a.c. 13/06/2019 19:29


Oltre a truffe telematiche e sofisticati crimini da hacker, dal web possono scaturire anche insidie ben più ‘materiali’. Ne sanno qualcosa i tre cuneesi che il 9 dicembre 2017, dopo aver messo in vendita una stufa sul popolare sito di acquisti online Subito.it, se la sono vista soffiare (quasi) sotto al naso.

L’inserzionista era stato contattato al telefono da una donna e aveva concordato di lasciare la stufa in un garage di via Alessi, nella frazione di Cerialdo, dove si era recato sul suo furgoncino insieme al figlio e a un trasportatore. Qui la persona che aveva risposto all’annuncio li aveva invitati a seguirla per ricevere quanto pattuito, ma poco dopo era scomparsa insieme alla stufa (mai più ritrovata).

Dalle fotografie mostrate in Questura, il derubato e i suoi accompagnatori hanno riconosciuto la donna che li aveva accolti nella persona di R.I., cittadina italiana e residente nel campo nomadi che dista poche centinaia di metri dal luogo del furto. La stessa è risultata essere l’intestataria di uno dei due numeri di cellulare che sono stati utilizzati per combinare l’’affare’. La donna, presente in aula, si è dichiarata estranea a quanto le viene contestato e ha giustificato l’uso del suo telefonino come esca per commettere il reato col fatto che in quel periodo soffriva di gravi disturbi psicologici e le capitava spesso di dimenticarlo in giro.

La sentenza del procedimento è fissata per il prossimo 7 novembre.

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