CUNEO - Cuneo, in corso Giolitti una rissa finisce a coltellate: denunciati in tre

Ferito un 31enne senegalese. L'intervento della Polizia Municipale ha evitato conseguenze peggiori

Samuele Mattio 14/09/2020 12:57

 
Una discussione per futili motivi è finita a coltellate. È accaduto intorno alle 19 di domenica in corso Giolitti, all’altezza dell’incrocio con via XX settembre. Un’auto stava procedendo verso la stazione ferroviaria, quando sotto i portici ha sfiorato un 31enne senegalese impegnato in una conversazione telefonica. Il giovane avrebbe reagito alla manovra azzardata tirando una manata sulla carrozzeria del mezzo. Un gesto che non è andato giù ai due che erano a bordo (un italiano del ‘79 e un albanese del ‘78). 
 
Ne è scaturita una violenta rissa, che ha coinvolto anche altri senegalesi. A un certo punto i due scesi dall’auto hanno estratto un coltello, ferendo uno degli africani.
 
A dare l’allarme alcuni passanti (a quell’ora la zona è molto frequentata). Sul posto è rapidamente intervenuta una pattuglia della Polizia Locale impegnata in un servizio di controllo del territorio. Gli agenti, comportandosi con professionalità, hanno smorzato le tensioni, riportando la situazione alla calma. In breve tempo sono stati supportati da altri colleghi che si sono recati sul posto per dare manforte. L'intervento tempestivo ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. In seguito i presenti sono stati identificati.
 
Il ferito è stato trasportato al Pronto soccorso da un’ambulanza del 118. Non è in pericolo di vita, ma ha riportato profonde ferite al braccio, alla mano e alle falangi. Gli altri contendenti sono invece stati accompagnati presso il comando della Polizia Municipale per chiarire la vicenda. 
 
In tre (il senegalese, l’italiano e l’albanese) sono stati denunciati con notizia di reato alla magistratura, ma non si esclude che ulteriori indagini possano portare al coinvolgimento di altre persone. Per tutti il reato ipotizzato è rissa aggravata, mentre per i due che erano a bordo dell’auto si configura anche il porto d’armi abusivo.
 
Sarà compito degli inquirenti capire le responsabilità, anche grazie all’aiuto di alcuni testimoni che hanno assistito alla scena.

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