CUNEO - Cuneo, morì dopo una dose di crack: condannato lo spacciatore

I fatti risalgono alla notte del 21 novembre 2023. Letale una combo di crack e metadone, dalle ricostruzioni gli inquirenti sono risaliti al venditore

Piero Coletta 26/05/2025 16:25

Una combinazione letale, che non ha lasciato scampo a un tossicodipendente cuneese. Crack più metadone, un mix divenuto mortifero. L’uomo, rinvenuto nella propria abitazione in piazza Boves il 21 novembre 2023, all’epoca dei fatti divideva l’alloggio con due suoi amici. Dalle successive analisi la Polizia è risalita al numero dello spacciatore, L.T., cittadino senegalese già noto alle forze dell’ordine: il fornitore di fiducia, un rapporto che andava avanti dal 2020. Nei giorni precedenti alla morte questo scambio è proseguito.
 
“È da due ore che ti aspetto, ho 100 euro, dimmi quando arrivi”, scriveva la vittima il 29 ottobre. Pochi giorni dopo, il 6 novembre, un altro messaggio: “Chiama quando sei qui sotto, ne voglio ancora”. Il 19 novembre, alla vigilia della dose che si sarebbe rivelata letale, non ci furono più messaggi scritti: solo due telefonate, il cui contenuto resta sconosciuto. In aula avevano deposto i due coinquilini della vittima. Uno di questi aveva inizialmente dichiarato che la dose acquistata era stata venduta proprio dall’imputato, ma successivamente aveva “aggiustato” la versione, sostenendo di poter solo intuire che fosse stato lo spacciatore di fiducia a vendere quella sostanza. Lo stesso testimone aveva inoltre riferito di aver assistito più e più volte allo scambio di soldi e fumo tra le parti. Per quanto riguarda il secondo testimone, quest’ultimo aveva invece detto di non conoscere il fornitore dell’amico.
 
Dopo l’istruttoria il pm ha chiesto la condanna, facendo leva sull’attività di spaccio complessiva dell’imputato. La difesa invece ha sottolineato come ci fossero dei legami tra le parti, ma non reali attestazioni sulle cessioni. A fronte di una richiesta di condanna per quattro anni e sei mesi, più una multa di 19.000 euro, il giudice ha condannato l’imputato ad un anno e sei mesi di reclusione. La condanna riguarda solo gli episodi di spaccio risalenti ai mesi di ottobre e novembre. Per l’attività più risalente nel tempo si è arrivati ad un’assoluzione.

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