CUNEO - Cuneo, nella rissa tra ragazze spunta un coltello: condannata una giovane

L’arma era stata vista cadere a terra durante una lite alle Basse di Sant’Anna. Il testimone che l’ha raccolto ha identificato la presunta proprietaria

a.c. 23/03/2022 18:16

Era incominciato da due denunce per percosse, entrambe poi archiviate, il procedimento per porto abusivo d’arma a carico di B.D.C., una giovane di origini rumene residente a Cuneo.
 
Nel settembre di due anni fa la ragazza, poco più che maggiorenne, era stata coinvolta in una violenta lite con una coetanea alle Basse di Sant’Anna. Questioni sentimentali all’origine dei dissapori, sembrerebbe. Alla rissa avevano assistito i rispettivi gruppi di amici delle due, senza intervenire. Uno dei presenti, però, aveva notato un coltello cadere dalla borsa di B.D.C. e l’aveva in seguito raccolto, affidandolo a un’amica. Quest’ultima avrebbe poi avvisato i carabinieri, che avevano proceduto al sequestro.
 
Circa le caratteristiche dell’arma la difesa ha osservato che il coltello sequestrato sarebbe diverso da quello che il testimone aveva descritto in interrogatorio: “Ha parlato di un coltello a serramanico, mentre quello ritrovato è un coltello a farfalla” ha puntualizzato l’avvocato Antonio Vetrone. Altra circostanza che secondo il difensore aggiungerebbe incertezza è il fatto che entrambe le ragazze portassero con sé una borsa: “Non può essere certo che la lama fosse caduta proprio dalla borsa di B.D.C. e non da quella della rivale. Era a una decina di metri di distanza, di sera, in un punto non illuminato”.
 
Obiezioni che il pubblico ministero Alessandro Borgotallo ha ritenuto insussistenti, a fronte della deposizione resa anche in aula dal testimone: “Non c’è tema di smentita e non si deve ritenere dirimente il fatto che non abbia chiamato subito i carabinieri. Non era così semplice, se ci immedesimiamo nel vissuto di questi ragazzi”. Il fatto, ha aggiunto il rappresentante dell’accusa, ha comunque una sua gravità: “Sebbene non sia stato utilizzato, va rilevato che non si tratta di un normale coltello da cucina, ma di un’arma da offesa”. Per l’imputata, incensurata, erano stati chiesti sei mesi di arresto e mille euro di ammenda.
 
Il giudice Anna Gilli ha accolto la richiesta di condanna, quantificando la pena in quattro mesi di arresto e concedendo il beneficio della sospensione condizionale.

Notizie interessanti:

Vedi altro