CUNEO - Cuneo non è sicura? I dati dicono altro: l'indice di criminalità è tra i più bassi in Italia

Il Sole 24 Ore ha pubblicato la consueta analisi sulle denunce rapportate alla popolazione, la Granda è al 102esimo posto

Federico Borgna

Samuele Mattio 25/10/2021 11:05

Sono passati poco più di sei mesi dalle polemiche che hanno fatto seguito all’aggressione della troupe ‘Fuori dal Coro’ in via Felice Cavallotti. I lettori più attenti ricorderanno i fatti: domenica 11 aprile la giornalista Mediaset Carmen La Gatta, accompagnata da due cameraman e da due uomini della sicurezza, aveva avvicinato due inquilini morosi da gennaio 2020 per la realizzazione di un servizio sui ‘ladri di case’, ma in tutta risposta aveva ottenuto calci e pugni. Il conduttore della trasmissione di Rete 4 Mario Giordano rimase sul tema per diverse puntate, tra interrogazioni in Consiglio comunale e polemiche sui social che mettevano in dubbio la sicurezza della città. Durante un servizio realizzato nel capoluogo della Granda l’inviato della trasmissione fu addirittura definito “Coraggiosamente a Cuneo”, quando alle sue spalle si vedeva una piazza Torino praticamente deserta. 
 
Il sindaco e presidente della Provincia Federico Borgna replicò seraficamente, invitando l’ex ‘Grillo parlante’ a visitare Cuneo: “Quell’aggressione poteva avvenire ovunque e non rappresenta la città, che ha uno degli indici di criminalità più bassi d’Italia”. 
 
Ora è il Sole 24 Ore, che oggi ha pubblicato l'Indice di criminalità nelle province Italiane, a sostenere la tesi del primo cittadino. Ad onor del vero va detto che il dato del quotidiano economico si riferisce all’intero territorio provinciale, ma il risultato è talmente clamoroso che fare obiezioni sarebbe quantomeno singolare. Nella classifica, elaborata sulla base delle segnalazioni annuali alle forze dell’ordine, si confermano le criticità legate alla sicurezza nelle grandi aree metropolitane, tutte tra le prime 20 posizioni della classifica, ma Cuneo è a distanza siderale: 102esima provincia con un totale di 11.771 denunce, contro le 159.613 di Milano, al primo posto (seguita da Bologna e Rimini). “Sì, ma la popolazione è minore…”, vero. Infatti l’analisi effettuata dal quotidiano economico ne tiene conto ponderando il dato con la popolazione residente: nel Cuneese siamo a 2.006,8 denunce ogni 100mila abitanti. Fanno meglio solamente Treviso, Benevento, Pordenone e Oristano.
 
Al netto delle polemiche la Granda si conferma ancora una volta ‘isola felice’, pur con le criticità già rilevate in passato. Le note dolenti riguardano i furti, (32esima provincia in Italia) e i reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti (27esima). Spiccano anche altri tre parametri individuati dal ‘Sole’: per quanto riguarda l’usura, di cui si parla molto poco, Cuneo è al 46esimo posto, mentre è al 41esimo per associazione di tipo mafioso (frutto delle importanti inchieste della magistratura, che hanno individuato il fenomeno specie nelle zone del Braidese e dell’Albese). “Last but not least" le violenze sessuali, per cui la Granda risulta al 51esimo posto.

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