CUNEO - Cuneo, tensione di fronte al centro di accoglienza della Croce Rossa: la Polizia interviene per sedare una rissa

I fatti nella notte tra il 9 e il 10 agosto. Un uomo, originario del Mali, ha aggredito un'altra persona che, insieme a lui e ad altri senzatetto, stava protestando per non aver trovato posto nelle strutture della città

a.d. 13/08/2020 13:58

Momenti di tensione, nella notte tra il 9 e il 10 agosto, di fronte al centro di accoglienza della Croce Rossa in via Bongiovanni a Cuneo, dove una decina di persone protestava, davanti ai cancelli ormai chiusi, per non aver trovato un posto per dormire nelle strutture della città, costringendo una volante della Polizia ad intervenire sul posto per placare gli animi. L’arrivo degli agenti non è però bastato ad allentare la tensione, anche tra le stesse persone che stavano protestando. Un quarantaduenne originario del Mali (T.M., classe 1978) ha infatti aggredito un’altra delle persone che stazionavano in via Bongiovanni. L’uomo, alterato e visibilmente ubriaco, è stato fermato dai poliziotti, e per placare la sua ira è stato necessario l’intervento del 118. 
 
Quello della sistemazione per i senzatetto, secondo il Questore Emanuele Ricifari, per la città di Cuneo resta un problema da risolvere: “Il Comune ha già messo in campo uno sforzo straordinario, aumentando rispetto agli anni scorsi i posti letto a disposizione nei vari centri di accoglienza anche in considerazione dell’emergenza Coronavirus, ma la problematica rimane. A Cuneo arrivano non solo braccianti, che lavorano e che anche legittimamente chiedono un posto dove stare, ma anche nullafacenti veri e propri, sia stranieri che italiani, che non vivono nemmeno in città, ma che la raggiungono la sera perché sanno di trovare cibo gratis e assistenza: chi gliela offre deve capire che in questo modo favorisce la concentrazione di persone che poi non hanno un posto dove dormire, e il problema è ancora più serio data l’attuale situazione sanitaria. Peraltro episodi come quello di via Bongiovanni si sono ripetuti più volte nelle scorse settimane fuori dai dormitori cittadini”.
 

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