CUNEO - Cuneo, troppo chiasso davanti al Lucertolo’s? Il titolare si difende: ‘Ho fatto di tutto per evitarlo’

Il gestore del pub di vicolo Quattro Martiri in causa con i vicini: ‘C’era un patto non scritto perché chiudessi il dehor in anticipo. Ma mi hanno denunciato lo stesso’

Andrea Cascioli 18/11/2020 20:20

 
Le saracinesche? “Non le abbasso mai, farebbero troppo rumore”. Gli schiamazzi? “Non faccio uscire nessuno con il bicchiere in mano. E se gli avventori restano fuori a parlare gli chiedo di non alzare il tono della voce: ho fatto mettere anche un cartello”. A parlare è il 40enne cuneese M.T., dal 2007 titolare del pub Lucertolo’s in vicolo Quattro Martiri e ora a processo per disturbo della quiete pubblica.
 
A denunciarlo un gruppo di residenti della via, assistiti legalmente dall’alfiere delle crociate ‘anti movida’ Claudio Massa, per fatti che risalgono all’estate del 2017. Alcuni vicini, in particolare, sostengono che dal piccolo dehor che viene allestito nella bella stagione provengano strepiti talvolta insopportabili: “Quando la gente parla a voce alta non si sente nemmeno la televisione” secondo una delle testimonianze ascoltate dal giudice Mauro Mazzi nelle scorse udienze.
 
Il gestore, dal canto suo, giura di aver fatto davvero di tutto per prevenire le lamentele. Perfino un “patto non scritto” con i portavoce della protesta, mediato dall’amministrazione comunale tra il 2016 e il 2017: “Mi chiamò l’allora vicesindaco Luca Serale, per un incontro al quale avevano partecipato anche gli assessori Olivero e Dalmasso. I vicini chiedevano di ritirare il dehor entro le dieci e mezza, alla fine ci siamo accordati per chiuderlo alle 23 in settimana e alle 23,30 al sabato”. Tutto questo, precisa l’imputato, nonostante l’autorizzazione concessa dal Comune nel 2015 gli permettesse in teoria di servire i clienti dei tavolini esterni fino a mezzanotte: “Abbiamo passato un’estate davvero drammatica, tutti i locali del centro storico erano pieni e noi chiudevamo solo per tener fede a quell’accordo e non avere problemi. Ciononostante ci hanno denunciati lo stesso”.
 
M.T. tiene a far presente di non aver mai ricevuto multe dall’Arpa o dai vigili urbani. Circostanza sulla quale è stato chiamato a deporre il vicecommissario Daniele Piacenza della polizia locale: “Avevo ricevuto molteplici lamentele da un vicino. Sospettava che l’ampliamento del dehor non fosse stato autorizzato, ma non era vero. Mi ha parlato anche di schiamazzi dopo la mezzanotte: quando sono andato a controllare, nel corso dell’estate, non ho riscontrato problemi. Va detto però che mi ero recato lì prima di quell’ora”.
 
A confermare la versione di M.T. sono sfilati in tribunale diversi testimoni, convocati dall’avvocato Antonio Tripodi: una residente, un cliente storico, un ex dipendente del pub. Tutti hanno affermato di non aver mai assistito a risse o disordini e di aver sempre visto il titolare adoperarsi per ottenere il rispetto della quiete: “In realtà, - afferma quest’ultimo - i problemi riguardano soprattutto uno dei nostri vicini. Anche quest’estate ha chiamato più volte i carabinieri che poi non hanno trovato nessuno nel dehor. In un’occasione il locale era già chiuso e con le luci spente: l’unico rumore era quello di un telefonino”.
 
Il prossimo 13 gennaio si terrà la discussione finale del processo.

Notizie interessanti:

Vedi altro