CUNEO - Cyberterrorismo, nel 2019 la Polizia Postale piemontese ha monitorato oltre 90 soggetti radicalizzati

Il dato emerge dal resoconto annuale diffuso dal Compartimento Piemonte e Valle d'Aosta: tra i denunciati anche due minorenni

r.c. 02/01/2020 08:59

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2019 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati di precipua competenza di questa Specialità. Nel merito dell’attività svolta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle D’Aosta l’azione istituzionale ha consentito di registrare il dato di 538 tra indagati in stato di libertà e tratti in arresto, esito complessivo delle operazioni svolte negli specifici ed eterogenei settori di interesse.
 
La progressiva diffusione di smartphone e tablet tra i minori è uno degli elementi che agevolano le forme di aggressione in rete verso l’infanzia e l’adolescenza. Considerato che uno degli aspetti propri del web che caratterizzano tali fenomeni, nonché tutte le comunità virtuali, è l’assenza di confini e, quindi, la sovranazionalità, è di assoluta importanza l’attività di cooperazione internazionale, instaurata nel corso degli anni dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) tramite EUROPOL e INTERPOL, sia con paesi dell’UE che extraeuropei. In tale contesto, di assoluto rilievo risulta il ruolo svolto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in particolare nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online. Nell’anno in corso sono state indagate 650 persone, 42 nell’ambito del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Per i medesimi reati sono stati eseguiti due arresti di cui uno afferente un soggetto responsabile di gravi abusi su minori di cui aveva la diretta disponibilità ed uno per il quale si è riscontrato l’utilizzo del software TOR ai fini dell’anonimizzazione.
 
Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 soggetti, 20 dei quali nel territorio regionale. Un fenomeno particolarmente insidioso che ha fatto breccia tra giovani e giovanissimi è rappresentato dagli stickers, fenomeno in crescente diffusione, che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Attualmente sono stati rilevati 7 casi di stickers trattati dalla Polizia Postale piemontese, conclusisi con altrettanti minori indagati per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico; uno di questi casi è stato trattato dal Compartimento di Torino ed ha condotto alla denuncia di un minore.
 
Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web, dal mese di gennaio ad oggi, sono state indagate 288 persone, per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network. Risultano in costante aumento le diffamazioni on line, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2426 i casi trattati e 738 le persone indagate delle quali 101 nel contesto piemontese. Sono stati segnalati 514 casi di ricatto online dall’inizio dell’anno. Una particolare rilevanza ha assunto l’attività di contrasto al revenge porn, un fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 le persone indagate. Purtroppo i dati non rispecchiano la gravità e l’estensione del fenomeno, a causa della ritrosia a denunciare di molte persone. Grande impegno è stato profuso al contrasto dei reati d’incitamento all’odio: sono oltre 2000 gli spazi virtuali monitorati nel 2019 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra.
 
Si registra la continua crescita delle truffe on line: nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3620 persone sul territorio Nazionale, delle quali 258 su iniziativa del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Sempre più sofisticate sono state le condotte fraudolente commesse sulle piattaforme di e-commerce. Sono aumentate le cosiddette truffe romantiche, che vedono come vittime delle donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, circuite da uomini conosciuti in rete e indotte con stratagemmi sentimentali a versare ingenti somme di denaro a truffatori senza scrupoli. Si è evidenziato un significativo aumento del fenomeno delle truffe legate al trading online: molti utenti della rete, allettati dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti “sicuri”, sono caduti nella rete di abili truffatori e finti intermediari finanziari investendo centinaia di migliaia di euro. 50 le indagini aperte sul territorio torinese.
 
Un altro rischio che si lega alla diffusione della tecnologia è il cyberterrorismo. Nell’ambito della prevenzione e del contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista ed, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione sul web, il personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni effettua quotidianamente il monitoraggio del web, affiancato da qualificati mediatori linguistici e culturali, il cui contributo, per la peculiarità della materia e dei relativi contenuti multimediali presenti sulla rete, fornisce un valore aggiunto di fondamentale importanza. Come noto, infatti, il web assurge ad un ruolo fondamentale quale strumento strategico di propaganda dell’ideologia del Daesh, di reclutamento di nuovi combattenti, di finanziamento, di scambio di comunicazioni riservate nella pianificazione degli attentati e di rivendicazione degli stessi. L’attività, funzionale al contrasto dei fenomeni di radicalizzazione e cyberterrorismo, ha portato al monitoraggio di oltre 32.170 spazi web ed alla rimozione di centinaia di contenuti. Il Compartimento di Torino ha proceduto a monitorare 150 canali, 10 piattaforme di messaggistica nonché oltre 90 soggetti radicalizzati. L’attività sottocopertura degli investigatori Torinesi ha consentito di denunciare due minori responsabili di propaganda jihadista su canali Telegram, gli stessi sono attualmente destinatari di provvedimenti finalizzati ad un percorso di rieducazione.
 
Con riferimento al cosiddetto "financial cybercrime”, a livello nazionale, con l’Operazione Eclissi, il Servizio Polizia Postale ha messo a segno la più vasta operazione di polizia mai condotta nel settore del contrasto al fenomeno delle IPTV illegali. L’Operazione coordinata a livello nazionale dalla Procura della Repubblica di Roma, e a livello internazionale dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol ha puntato a disarticolare direttamente la complessa infrastruttura tecnologica operante a livello internazionale, responsabile della diffusione via internet, attraverso numerosi siti, del segnale illegalmente captato di numerose emittenti televisive a pagamento (Sky, DAZN, Mediaset, Netflix). Significativi i numeri complessivi relativi sia alle persone coinvolte, circa 5 milioni di utenti solo in Italia, sia alle Iptv bloccate, 30, per un volume di affari stimato di oltre 2 milioni di euro al mese, che hanno portato all’individuazione di circa 200 tra conti PayPal, Postepay, conti correnti bancari e wallet bit coin, tuttora oggetto di indagine. Inoltre sono stati sequestrati oltre 200 server e 80 domini e sono state effettuate 20 perquisizioni in tutta Europa presso sedi di società e provider.


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