BORGO SAN DALMAZZO - Derubò dei gioielli una novantenne di Borgo, condannata una sinti

La donna, oggi 76enne, si era introdotta in casa dell’anziana con una scusa. Uscendo raccomandò alla proprietaria di “non lasciare in giro” i preziosi

a.c. 16/03/2023 19:25

Era uscita dall’abitazione della sua vittima dispensando un utile consiglio: “Faccia attenzione a non lasciarlo in giro” aveva detto alla signora, una borgarina di 91 anni, riferendosi a una collana che sporgeva dal comò. Solo dopo si sarebbe scoperto che la stessa donna le aveva sottratto un bottino di circa 1500 euro in oggetti di valore, tra cui un collier, una catenina, un anello in oro e un orologio.
 
L’autrice del furto è una nomade cuneese residente a Villafranca Piemonte (To): si tratta di Natalina Lanza, classe 1947. Insieme a lei è finito a processo il marito Giuseppe Decolombi, classe 1943, anch’egli gravato da molteplici precedenti. La Lanza era stata riconosciuta dalla vittima del furto come la “signora con il cappello bianco” che si era presentata alla sua porta nel dicembre del 2017, sostenendo di dover lasciare un messaggio alla sua vicina. La padrona di casa si era allontanata per porgerle un foglio e una penna. In quel lasso di tempo l’estranea era riuscita a portar via i gioielli, frugando nei mobili di casa. Oltre alla testimonianza dell’anziana, subito raccolta dai carabinieri, gli inquirenti hanno potuto avvalersi delle registrazioni di due telecamere nei paraggi. In un video si vedeva comparire una Nissan Juke in uso a Decolombi, ritenuto complice della moglie: tuttavia, il volto del guidatore era in parte coperto dall’aletta parasole.
 
La difesa dei due imputati ha portato a discarico la testimonianza del direttore di un’agenzia immobiliare di Moretta. L’uomo aveva confermato di essersi recato in casa dei Decolombi nella stessa mattinata, insieme a una collaboratrice. Quest’ultima, tuttavia, ha smentito di aver incontrato di persona i coniugi, sebbene si fosse in effetti recata a casa loro in un’occasione per fotografare gli interni: si doveva perfezionare un contratto di vendita dell’immobile.
 
Per il pubblico ministero Davide Fontana, quest’ultima testimonianza è stata dirimente: “Cade l’alibi dei due imputati, del resto ripresi da ben due telecamere. Parliamo di individui ben noti e anche Villafranca è ben nota per essere la ‘Beverly Hills’ di questi soggetti”. Per entrambi, quindi, l’accusa aveva domandato quattro anni di reclusione e 1000 euro di multa. “La vittima del furto ha riconosciuto solo la donna e si è scoperto in seguito che era già affetta da maculopatia” ha ribattuto l’avvocato Marco Almondo, osservando inoltre che “di Decolombi non si sa nulla, se non che è proprietario dell’autovettura”. L’altro difensore, l’avvocato Mariangela Melliti, si è soffermata sulle prove video: “Non possiamo dire che dall’auto si veda scendere una donna, piuttosto una sagoma. La Nissan, inoltre, potrebbe non essere la stessa avvistata poco dopo”. “Poco chiara”, a giudizio delle difese, la ricostruzione offerta in denuncia dalla persona offesa.
 
Il giudice Sandro Cavallo ha ritenuto sussistenti gli elementi per la condanna di Natalina Lanza, fissata in quattro anni e sei mesi più 1500 euro di multa. Il marito è stato invece assolto per non aver commesso il fatto. Nei confronti del titolare dell’agenzia immobiliare morettese il giudice ha disposto il rinvio degli atti alla Procura, onde valutare un’eventuale incriminazione per falsa testimonianza.

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