Non ce l’ha fatta la cercatrice di funghi dispersa nel vallone di San Bernolfo, in valle Stura, alla cui ricerca si erano mobilitate le organizzazioni di soccorso nel pomeriggio di sabato, intorno alle 18. La donna, Anna Maria Bessone, una sessantenne di Cavallermaggiore, era stata individuata verso le 21 in un canalone, sul versante opposto al rifugio Dahu, a circa 1700 metri di quota. Una squadra mista del nucleo speleo alpino fluviale dei Vigili del Fuoco e del soccorso alpino (Cnsas e Guardia di Finanza) l’aveva raggiunta, ferita ma ancora viva. In vista dell’avvio delle operazioni di recupero era stato inviato da Torino anche un elicottero del 118 abilitato al volo notturno: le condizioni meteorologiche e di visibilità, tuttavia, non hanno consentito all’elicottero di avvicinarsi per portare a termine la missione. Purtroppo le condizioni dell’escursionista erano nel frattempo peggiorate: la donna ha accusato un arresto cardiaco che il personale presente ha tentato di stabilizzare con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e il supporto di una sanitaria del Soccorso Alpino giunta sul posto con il defibrillatore. Si è quindi tentato un secondo recupero aereo attivando la gendarmeria dal versante francese, dove il meteo appariva più favorevole per un tentativo di approccio via aria. Il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne ha inviato in zona il proprio elicottero con un sanitario a bordo, ma ancora una volta l’avvicinamento al luogo dell'incidente non ha avuto esito positivo. A questo punto si è deciso di trasportare la barella via terra, con una serie di calate su terreno molto ripido, per raggiungere il sentiero e poi la strada carrozzabile. Qui le operazioni si sono concluse tragicamente intorno alle 2,30 di questa mattina, con la constatazione del decesso della donna.