CUNEO - Entrò nel recinto dei cavalli per prendere un pony al lazo: pagherà una multa

L’uomo, un senza fissa dimora, era stato denunciato da un cuneese residente alle Basse di Sant’Anna: “Disse che guardava i cavalli perché gli piacciono”

a.c. 26/05/2022 16:00

Al proprietario del fondo che lo aveva trovato con una corda in mano, nell’atto di inseguire un pony all’interno del suo recinto, l’uomo aveva spiegato che “stava guardando i cavalli perché gli piacciono”. È l’unica giustificazione che si è riusciti a ottenere da T.D., trentenne gambiano senza fissa dimora, denunciato per violazione di domicilio nell’agosto scorso.
 
I fatti si sono svolti a Cuneo, nell’area delle Basse di Sant’Anna, dove il settantenne autore della denuncia accudiva tre cavalli in un terreno a breve distanza dalla sua abitazione. Ad avvisarlo di quanto stava accadendo era stato un vicino di casa: “Uno sconosciuto stava inseguendo i cavalli, sembrava avesse in mano un bastone” ha spiegato al giudice. In effetti T.D. aveva un bastone e una corda in mano, con la quale sembrava in procinto di prendere “al lazo” il più piccolo dei pony. L’intruso comunque non si era mostrato aggressivo e aveva atteso, senza opporre resistenza, l’arrivo delle forze dell’ordine. Da quanto si è potuto capire, il gambiano si sarebbe introdotto nel recinto - chiuso con serrature e lucchetti - servendosi di una scala che aveva trovato in un vicino capanno. La scala era in terra all’arrivo dei poliziotti: trovato senza documenti, l’uomo era stato accompagnato in Questura per l’identificazione e denunciato.
 
A fronte della decisione della persona offesa di mantenere la querela, il pubblico ministero Davide Fontana ha chiesto per l’imputato la condanna a otto mesi di reclusione: “Cosa volesse fare su quel terreno non è emerso, molto probabilmente si era introdotto per rubare gli animali ma l’azione è stata interrotta” ha spiegato. Per l’avvocato Andrea Carpinelli non si può tuttavia equiparare il recinto dei cavalli a una pertinenza dell’abitazione: motivo per cui la difesa ha chiesto l’assoluzione.
 
Il giudice Lorenzo Labate ha optato per la riqualificazione dell’imputazione originaria, la violazione di domicilio, in quella meno grave di ingresso abusivo nel fondo altrui. L’imputato se l’è cavata quindi con una multa pari a 100 euro.

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