BORGO SAN DALMAZZO - Era al volante di un Suv rubato, condannato un 28enne marocchino residente a Busca

I carabinieri di Borgo San Dalmazzo lo avevano fermato a bordo di una Range Rover con targa falsa, di cui una concessionaria cuneese aveva denunciato il furto

a.c. 07/11/2020 13:09

 
Da un controllo di routine effettuato dai carabinieri di Borgo San Dalmazzo è nato un procedimento per ricettazione e falso che ha portato ieri (venerdì 6 novembre) alla condanna di A.Z., 28enne di nazionalità marocchina e residente a Busca.
 
La sera del 27 novembre 2017 il giovane era stato fermato a bordo di una Range Rover Evoque con targa francese insieme a una ragazza all’epoca 19enne. Il certificato d’immatricolazione, intestato a nome del conducente, aveva subito destato sospetti nei militari. Il numero di telaio infatti era diverso da quello presente sulla vettura e recava una data di rilascio antecedente a quella dichiarata dal presunto proprietario, il quale affermava di aver acquistato il Suv solo un mese prima.
 
La successiva verifica portava a scoprire che quell’auto in realtà era stata rubata, proprio nell’ottobre 2017, presso una concessionaria di Cuneo. A seguito di una perquisizione i carabinieri avevano rinvenuto anche altre targhe francesi, che dagli accertamenti della polizia di frontiera di Ventimiglia erano risultate abbinate a un altro veicolo. Il guidatore si è giustificato affermando di aver acquistato la Range Rover dopo aver risposto a un annuncio online e contattato al telefono un certo Michele: il prezzo originale era di 25mila euro ma dopo l’incontro il sedicente venditore, descritto come un 30enne non molto alto e di corporatura esile, avrebbe accettato un pagamento finale di 7mila euro. A.Z. sostiene di aver incontrato due volte questa persona nei pressi di un’autorimessa a Torino, dove l’uomo offriva in vendita anche altre automobili: al secondo appuntamento, il 30enne avrebbe consegnato ad A.Z. le chiavi del Suv e una copia della carta d’immatricolazione francese, informandolo che una volta ottenuto il libretto originale avrebbe potuto immatricolare il mezzo in Italia.
 
A carico dell’imputato, che ha scelto il rito abbreviato, il pubblico ministero Raffaele Delpui ha chiesto la condanna a due anni e quattro mesi e 2mila euro di sanzione. Il giudice Alice Di Maio l’ha infine condannato alla pena di 16 mesi e 10 giorni di reclusione più una multa di 400 euro.

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