CUNEO - Fascicolo aperto nella Procura di Cuneo: si indaga su tutte le possibili cause della tragedia di Castelmagno

‘Difficile ipotizzare che un cartello avrebbe evitato l’incidente’ afferma il procuratore aggiunto Gabriella Viglione. Disposta l’autopsia sul corpo di Appendino

a.c. 12/08/2020 19:42

 
Il fascicolo della Procura di Cuneo è aperto, tecnicamente, “contro ignoti”: una formula che consente di svolgere le più ampie indagini possibili allo scopo di accertare eventuali responsabilità nella spaventosa tragedia di cui i monti di Castelmagno sono stati testimoni.
 
Non si esclude al momento nessuna possibilità: l’assenza di segni di frenata lascia il campo aperto alle varie ipotesi. Forse all’origine dell’incidente c’è un colpo di sonno o una disattenzione del guidatore, il 24enne Marco Appendino, perito anche lui nello schianto insieme a quattro giovanissimi passeggeri. Forse hanno influito le condizioni del mezzo, un Land Rover Defender immatricolato nel 2007, che potrebbe non essere stato revisionato dopo il 2017 e che - stando a quanto emerso dai primi accertamenti - era comunque omologato per un numero di passeggeri inferiore a quelli trasportati. Il sostituto procuratore Alberto Braghin, titolare dell'inchiesta, ha disposto una perizia sul mezzo e l’autopsia sul corpo del conducente.
 
Ma gli accertamenti potrebbero allargarsi a chi aveva la responsabilità di gestire quel tratto di strada comunale conosciuta per essere molto impervia, senza illuminazione né guard-rail. Il sindaco Alberto Bianco, devastato dalla perdita di cinque giovanissimi membri della sua piccola comunità, ha escluso che i ragazzi potessero aver commesso qualche imprudenza e ha invece assunto a nome delle istituzioni la responsabilità di un mea culpa collettivo: “Mi sento colpevole, bastava un cartello che segnalasse la curva e forse non sarebbe successo”. Anche questa eventualità, però, è tutta da verificare. Si parla di un tracciato di montagna, dove al di là della minore o maggiore presenza di segnaletica una minima distrazione può risultare fatale: “Il sindaco ha parlato sull’onda dell’emozione, ma affermare che un cartello avrebbe cambiato il corso degli eventi è difficile” sostiene il procuratore aggiunto Gabriella Viglione, che coordina in questi giorni l’attività dei magistrati inquirenti.
 
Nella giornata di domani, giovedì 13 agosto, è atteso il via libera del pm titolare all’allestimento della camera ardente per i quattro ragazzi minorenni nella Sala San Giovanni di via Roma, a Cuneo. I funerali dovrebbero svolgersi in questo caso nella giornata di venerdì 14 agosto.

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