DRONERO - Ferì il cognato cercando di sedare una rissa: condannato a otto anni per tentato omicidio

Vincenzo Beltramo, idraulico 28enne, aveva estratto una pistola detenuta illegalmente durante una lite coi vicini a Dronero

a.c. 14/01/2020 14:51

 
È stato condannato a otto anni e otto mesi di carcere l’idraulico Vincenzo Beltramo, 28 anni, accusato di tentato omicidio in seguito al ferimento accidentale del cognato lo scorso 19 maggio.
 
Alla base del fatto, avvenuto a Dronero, c’è una lite tra vicini di casa per futili motivi. I protagonisti dell’episodio, una famiglia italiana e una albanese, erano da tempo ai ferri corti per questioni legate alla condivisione di un cortile comune. Entrambe le abitazioni erano state messe a disposizione dall’azienda agricola per la quale lavoravano le due famiglie.
 
Domenica 19 maggio il capofamiglia albanese, un 37enne, era rientrato nel cortile sulla sua auto insieme alla moglie e ai tre figli. Qui aveva notato il vicino di casa urinare contro il muro, chiedendogli conto del suo comportamento. Ne era nata una baruffa, alla quale avevano assistito i familiari del 29enne dronerese di ritorno da una gita: tra questi c’era Beltramo, cognato del 29enne italiano, che sarebbe intervenuto estraendo un’arma da fuoco con l’obiettivo di sedare la rissa.
 
Nel parapiglia invece aveva ferito in modo grave suo cognato con un proiettile al collo e colpito di striscio anche la donna albanese 33enne. Il ferito era stato trasportato all’ospedale Santa Croce di Cuneo, dove era stato operato d’urgenza e dichiarato fuori pericolo dopo dieci giorni di ricovero.
 
Beltramo era stato arrestato in flagranza per tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco e tradotto nel carcere di Cerialdo, dove si trova tuttora. Dopo la sparatoria l’idraulico aveva cercato di disfarsi della pistola, un revolver calibro 6 con matricola abrasa, ritrovato più tardi dai Carabinieri nelle campagne di San Rocco di Bernezzo su sua indicazione.
 
Al processo è stato giudicato con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, e condannato anche a risarcire i vicini di casa costituitisi come parti civili.

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