CUNEO - Furti in villa, a processo dopo l’inseguimento dei carabinieri

Il 37enne è accusato di far parte di una banda di albanesi che aveva svaligiato 22 abitazioni in provincia. Fu fermato a Madonna dell’Olmo con un presunto complice

a.c. 08/02/2023 17:40

Nasce dall’individuazione di un’auto rubata a Madonna dell’Olmo l’operazione che nel dicembre 2016 aveva portato all’arresto di due albanesi, accusati di concorso in rapina, furto aggravato in abitazione, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
 
Uno di loro, il pregiudicato Bledar Ruci, oggi 37enne, è sotto processo a Cuneo in un procedimento separato. Gli uomini dell’Arma l’avevano arrestato dopo averlo ritrovato ferito a bordo strada, con un grave trauma cranico. Era caduto da un’auto in corsa nel momento in cui, insieme a Safi Leshi (l’altro arrestato) e a una terza persona rimasta ignota, aveva tentato di darsi alla fuga. Le indagini a loro carico erano partite a seguito di un controllo su una Range Rover parcheggiata in via degli Agostiniani. Era emerso che quell’auto era stata rubata solo tre giorni prima a Barge: nell’abitazione della vittima del furto erano stati portati via anche 3700 euro in contanti e vari beni tra cui un orologio, un iPhone e un pc portatile. Particolare curioso, il fatto che i topi d’appartamento - penetrati di notte nell’abitazione, mentre i padroni dormivano - avessero portato con sé un sacchetto di noci: sarebbe stato recuperato a bordo dell’auto su cui cercavano di fuggire.
 
Dopo il ritrovamento della vettura rubata, le forze dell’ordine avevano avviato un monitoraggio per scoprire se l’intenzione dei ladri fosse di servirsene per altri “colpi”. L’intuizione si era rivelata corretta: quella sera stessa tre uomini erano stati visti scendere dalla macchina e salire su una Ford Focus, a bordo della quale si erano diretti a Torino. Due giorni dopo gli stessi uomini, monitorati tramite Gps e seguiti a distanza, erano tornati a Cuneo per servirsi di nuovo del Range Rover. Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre erano state svaligiate due villette a Borgo San Dalmazzo, poi il Range Rover era tornato al punto di partenza. I carabinieri avevano intimato l’alt ai tre sospettati appena risaliti sulla Focus “pulita”, ma l’autista aveva speronato l’auto di servizio dandosi alla fuga. Ad avere la peggio era stato il Ruci, sbalzato fuori dall’abitacolo dal sedile posteriore e subito raggiunto dai militari. La Focus aveva proseguito la sua folle corsa rischiando un frontale con una volante dopo aver quasi investito due carabinieri. A breve distanza l’auto si era schiantata in una bealera e il conducente era riuscito a scappare attraverso i campi.
 
Addosso all’attuale imputato, ha ricordato nell’udienza odierna il brigadiere Luciano Spinoglio, era stata trovata una penna simil Montblanc rubata solo la sera prima a Borgo. Nella Range Rover c’erano invece i soldi sottratti in casa del proprietario dell’auto e altra refurtiva, più arnesi da scasso e punte di trapano usate per praticare i fori negli infissi delle porte d’ingresso. Gli inquirenti ritengono che gli arrestati facessero parte di due diverse bande, entrambe specializzate nei furti notturni in abitazione. Sono stati ricondotti a loro ben 22 “colpi” messi a segno a Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Saluzzo, Cervasca, Verzuolo, Envie e Sanfront, con un danno patrimoniale per le vittime di oltre 80mila euro. Il prossimo 8 marzo è previsto l’esame dell’imputato, cui seguirà la chiusura dell’istruttoria e la discussione.

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