CUNEO - Il giovane autore del video razzista e sessista che ha fatto il giro del web è stato denunciato

Ora dovrà rispondere di diffamazione e istigazione a delinquere per discriminazione razziale

Samuele Mattio 10/07/2020 15:16

Marco Rossi, il giovane monregalese autore del video sessista e razzista che ha fatto il giro del web, è stato denunciato per diffamazione e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale.
 
Nella mattinata di oggi, venerdì 10 luglio, il personale della Questura di Cuneo, in seguito agli approfondimenti del caso, ha deferito il 19enne di Magliano Alpi all’Autorità Giudiziaria. Il provvedimento arriva a un giorno di distanza dall’annuncio del Monregale - società di calcio che milita nel Girone H di Seconda Categoria, nelle cui fila milita Rossi - che il giocatore dilettante sarà svincolato a partire dal prossimo 20 luglio.
 
Il censurabile contenuto del video è oramai noto. “C’è una ne*ra di merda che pensa di avere dei diritti". "Donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase, in più ne*ra". E ancora: “Orango”. Sono solo alcuni dei vergognosi insulti che il giovane, diplomato all’Alberghiero, ha pubblicato su Instagram dopo aver avuto un incidente con una donna, poi risultata essere una 43enne di origini marocchine residente a Mondovì.
 
Il video è tornato virale nei giorni scorsi, dopo essere stato al centro dell'attenzione della cronaca locale - tra cui il nostro giornale - a metà giugno. A “rilanciare” le immagini in questione, martedì 7 luglio, è stata la pagina Facebook “Abolizione del suffragio universale”, che sul popolare social conta più di 400 mila like. Una ricondivisione che ha fatto scattare nuovamente l’indignazione e la rabbia di migliaia di utenti, provocando anche reazioni dal mondo istituzionale e dello spettacolo.
 
Sul tema era intervenuto nei gionri scorsi anche l'avvocato Alessio Ghisolfi, incaricato della difesa del giovane. "Marco - aveva dichiarato il legale -, dopo giorni di riflessione trascorsi nel dolore, si scusa oggettivamente ed a prescindere con quanti possano essersi sentiti toccati su un tema con cui giustamente è molto difficile scherzare, forzare la mano, provocare anche nel proprio privato". "Ma questo video non era destinato alla sua diffusione pubblica, non è mai stato questo il suo obiettivo e non è la rappresentazione di questo ragazzo di 19 anni: egli conosce la storia", aveva concluso Ghisolfi.

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