ROCCAVIONE - Il ladro disattento ruba una bici davanti alla telecamera, la restituisce e viene condannato

L’autore del reato, commesso nel centro di Roccavione, era stato rintracciato dai carabinieri già poche ore dopo il furto. Non gli è bastato rendere il maltolto

a.c. 11/03/2022 12:05

Alla fine, l’unica attenuante che la pubblica accusa ha concesso all’imputato è il riconoscimento che quella bici fosse un po’ datata. A parte questo, però, all’autore del furto non ha evitato la condanna nemmeno il fatto di essersi presentato dai carabinieri, per restituire il maltolto.
 
Lo scenario è l’abitato di Roccavione, nella centrale piazza Biagioni. Qui, in un giorno di ottobre del 2020, un 26enne aveva appoggiato la sua bicicletta per pochi minuti. “Quel mattino non avevo messo il lucchetto alla bici, perché mi sarei fermato solo per un’oretta da un amico” ha spiegato la vittima del furto in tribunale. Quando era tornato in piazza, la bici non c’era più: “Costava alcune centinaia di euro, ma aveva più che altro un valore affettivo” ha precisato la persona offesa.
 
Ciò di cui l’incauto ladro non si era accorto è che una telecamera comunale nei paraggi lo aveva immortalato. Il sospettato, residente in paese e conosciuto dalle forze dell’ordine, giò poche ore dopo i fatti era stato identificato in base alle sue caratteristiche fisiche, in particolare dall’andatura con cui si era avvicinato alla bici. Dopo un paio di giorni, un maresciallo dei carabinieri si era presentato a casa sua per chiedergli chiarimenti. Il sospettato non aveva negato: “Mi spiegò che non avrebbe potuto restituire subito la bicicletta, ma che l’avrebbe fatto il giorno dopo come in effetti è avvenuto” ha riferito il militare.
 
L’aver tenuto fede alla parola data non ha evitato a R.P. di ritrovarsi a processo. A fronte della recidiva, il pubblico ministero ha chiesto per lui la condanna a sei mesi di reclusione e 154 euro di multa. La difesa aveva invece rimarcato che l’identificazione in base alle immagini della telecamera non fosse certa, domandando in subordine l’assoluzione perché c’era stata comunque la restituzione.
 
Il giudice Anna Gilli ha infine condannato l’autore del furto, accogliendo la richiesta di pena formulata dal procuratore.

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