CUNEO - Illegalità nel ciclo dei rifiuti, la Granda è la provincia con più reati in Piemonte

Il dato emerge dal Report Ecomafie 2021 redatto da Legambiente e Libera: la provincia di Cuneo al 17° posto su base nazionale

Immagine di repertorio

Redazione 11/02/2022 10:06

Gli ecoreati non conoscono crisi: dallo smaltimento illegale alle agromafie, tutti i settori dell’illecito ambientale sono in crescita”. Si apre così il comunicato stampa di presentazione del “Report Ecomafia 2021” redatto da Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta in collaborazione con Libera. I dati sono stati illustrati lo scorso 3 febbraio a Torino. 
 
In Italia i reati ambientali scoperti nel 2020 hanno toccato quota 34.867 (+0,6% rispetto al 2019), alla media di oltre 95 reati al giorno, 4 ogni ora.  Si registra l’incremento delle persone denunciate, ben 33.620 (+12,9% rispetto al 2019), delle ordinanze di custodia cautelare eseguite (329, in crescita del 14,2%) e dei sequestri effettuati, che hanno raggiunto la cifra di 11.427, in assoluto la più alta degli ultimi 5 anni, con una crescita del 25,4% rispetto al 2019. I reati ambientali accertati crescono nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), esattamente 16.262, pari nel 2020 al 46,6% del totale nazionale. Il Piemonte si colloca al nono posto nella classifica generale nazionale e al quinto per quanto riguarda l’illegalità nel ciclo di rifiuti, che resta il settore maggiormente interessato dai fenomeni più gravi di criminalità ambientale: sono ben 198 gli arresti (+112,9% rispetto al 2018) e 3.552 i sequestri con un incremento del 14,9%.
 
Nella classifica dell’attività operativa in applicazione della legge 68/2015 sui reati ambientali il Piemonte si classifica quinto con 63 reati registrati con 126 persone giuridiche denunciate e 47 persone denunciate. Nella classifica sulla corruzione ambientale (lo strumento principale usato dalle mafie per legarsi al mondo economico, oltre che a quello istituzionale, raggiungendo obiettivi di lungo periodo e garantendosi affari illimitati) in Italia dell’ultimo anno in materia ambientale il Piemonte si classifica ottavo con 14 inchieste, il 3,6% sul totale nazionale, con 48 persone arrestate, 32 denunciate e 35 sequestri effettuati. Nella classifica regionale dell’illegalità del ciclo dei rifiuti nel 2020 il Piemonte si aggiudica come detto una triste quinta posizione in classifica con 569 reati accertati, il 6,8% del totale nazionale, con 524 denunce, 148 sequestri, ma nessun arresto. Se si considera la classifica provinciale svetta quella di Cuneo, al 17° posto su base nazionale, con ben 81 reati accertati. La classifica degli incendi negli impianti di trattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti in Italia (2013-settembre 2021) conferma la quinta posizione del Piemonte a livello nazionale con 101 incendi negli impianti.
 
Nella classifica regionale degli incendi dolosi, colposi, generici in Italia nel 2020 il Piemonte si piazza decimo con 142 reati, il 3,4 % del totale nazionale, con 36 denunce e 4 sequestri. La classifica dell’illegalità contro la fauna nel 2020 colloca il Piemonte al sedicesimo posto con 126 reati, 99 persone denunciate e 73 sequestri.
 
La pandemia non ha fermato le attività illegali. – ha commentato Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – In questo periodo le Ecomafie hanno fatto un lavoro ‘eccezionale’, senza fermarsi. Nel 2020 sono diminuiti del 17% i controlli, eppure sono aumentati del 12% i crimini e del 14% gli arresti per ecoreati. Il fatto che nemmeno l’emergenza pandemica sia riuscita a fermare o a fare calare l’incidenza delle pratiche delinquenziali è un dato estremamente allarmante. Con Libera condividiamo la volontà di lanciare un segnale forte su come andranno utilizzati i fondi del PNRR e quali saranno i soggetti che ne beneficeranno, che saranno chiamati a eseguire le opere finanziate. Va scongiurato in ogni modo il rischio di infiltrazioni ecomafiose nei cantieri per la realizzazione di opere ferroviarie e portuali, impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di riciclo dei rifiuti, depuratori, interventi di rigenerazione urbana, infrastrutture digitali, solo per fare qualche esempio delle opere che servono alla transizione ecologica del Paese”.

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