CUNEO - In due a processo per l’investimento di un 74enne a San Benigno

Imputato, oltre al conducente dell’auto che travolse il pedone mandandolo in coma, anche il guidatore di un furgone parcheggiato: “Ostacolava la vista”

a.c. 10/06/2021 12:41

 
La vittima non ricorda pressoché nulla di quanto avvenuto nel pomeriggio del 5 settembre 2019 a San Benigno, nel comune di Cuneo.
 
“Ho perso parte della memoria, mi capita anche di incontrare una persona e non riconoscerla più dopo alcuni giorni” ha raccontato al giudice il 74enne saluzzese. Effetti di un incidente in seguito al quale l’anziano era finito in coma, poi ricoverato per due mesi e mezzo: “Ho riportato una lesione cerebrale e mi sono saltati tutti i denti, oltre a legamenti e tendini crociati. Ho subito anche una trombosi profonda”.
 
Quel giorno l’uomo aveva parcheggiato l’auto a poca distanza dal bar Torinese e stava attraversando a piedi. Un percorso conosciuto per lui che ogni giorno da Saluzzo si recava a curare il suo orto a Roata Rossi. Sulle circostanze dell’investimento ha riferito uno degli agenti di Polizia intervenuti dopo pochi minuti: “Stava piovendo a dirotto. Il pedone, mentre attraversava trasversalmente a pochi metri dalle strisce, è stato investito da una Panda che procedeva da Centallo in direzione di Roata Rossi. L’auto ha dovuto sterzare sulla corsia di marcia opposta per evitare un furgone parcheggiato male sulla carreggiata”.
 
All’esito dei rilevamenti effettuati dalle forze dell’ordine sia il guidatore della Panda M.C. (classe 1969, residente a Tarantasca), sia quello del furgone L.O. (classe 1977, residente a Cuneo) sono stati sanzionati per violazioni del codice stradale, rispettivamente l’eccesso di velocità e la sosta vietata, e rinviati a giudizio per lesioni stradali colpose. Il primo ha optato per l’abbreviato condizionato mentre L.O. ha scelto il dibattimento. In assenza di testimoni oculari, i poliziotti avevano accertato che il punto d’urto si trovava a circa sei metri dalle strisce, peraltro poco visibili: in quell’area c’erano la striscia continua e il divieto di sosta. Al proprietario del furgone, in quel momento presente nel bar, si imputa in particolare di aver creato un ostacolo visivo tale da provocare il successivo investimento.
 
Prima dell’arrivo dei soccorsi era intervenuto anche un medico del Santa Croce che si trovava di passaggio, ma non ha saputo fornire particolari aggiuntivi: “Non ho fatto caso ai rottami e ai segni di frenata, mi occupavo solo del ferito. Era in stato confusionale, sono rimasto lì per mezzora fino all’arrivo dell’ambulanza”.
 
Il processo è stato rinviato per il proseguimento dell’istruttoria.

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