CUNEO - Incidente tra moto e auto in corso Nizza, condannato un bovesano

L’automobilista era accusato di aver travolto il centauro con una svolta azzardata. Il giudice l’ha riconosciuto colpevole di lesioni

a.c. 27/01/2021 10:00

 
È stato riconosciuto colpevole di lesioni personali il bovesano G.P., protagonista alla guida della sua Alfa Romeo di un incidente con una motocicletta avvenuto due anni fa nel tratto alto di corso Nizza, a Cuneo.
 
Nel primo pomeriggio del 28 aprile 2019 l’automobilista si trovava parcheggiato in doppia fila all’altezza di via Ascanio Sobrero. Qui, secondo le ricostruzioni del centauro e dei due amici motociclisti che erano con lui, G.P. avrebbe messo in atto una manovra azzardata senza inserire la freccia, forse con l’intento di compiere un’inversione a U in un tratto a doppia striscia continua. Il motociclista, un 34enne torinese, si accingeva a superare il veicolo che fino a quel momento sarebbe rimasto fermo e senza le quattro frecce. In conseguenza dell’urto aveva riportato due fratture al polso della mano destra, della quale non ha più recuperato la completa funzionalità, e una serie di lesioni guaribili in cinquanta giorni. L’assicurazione di G.P. l’ha in seguito risarcito per tutti i danni, motivo per cui il 34enne ha rimesso la querela.
 
Un passante, testimone oculare dei fatti, aveva  invece sostenuto che l’auto avesse inserito la freccia prima di svoltare. Il guidatore inoltre si sarebbe fermato poco prima della linea di mezzeria per lasciar passare due auto sulla corsia opposta, prima di incominciare la manovra di svolta. Solo a quel punto sarebbe sopraggiunta una prima moto, che aveva evitato l’impatto, e poi quella guidata dalla parte offesa. L’imputato, dal canto suo, aveva confermato di aver messo la freccia all’atto di svoltare su via Sobrero e di aver guardato lo specchietto prima di avviarsi: l’urto sarebbe avvenuto a suo dire oltre la linea di mezzeria.
 
Per G.P. il pubblico ministero aveva chiesto la pena di quattro mesi. Il giudice l’ha condannato a quattro mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale e la non menzione nel casellario giudiziale.

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