CUNEO - Infortunio sul lavoro alla Michelin, assolti i dirigenti

Nel 2013 un operaio aveva perso una falange. Il processo vedeva imputato con l’accusa di lesioni personali colpose anche l’a.d. italiano dell’azienda

a.c. 03/06/2019 13:40


Il Tribunale di Cuneo ha assolto dall’accusa di lesioni personali colpose due dirigenti della Michelin nel procedimento che li vedeva imputati per lesioni colpose a seguito di un infortunio sul lavoro. Per i giudici M.S., responsabile del servizio, non ha commesso il fatto, mentre il presidente e amministratore delegato di Michelin Italia Simone Miatton è stato riconosciuto non colpevole in quanto il fatto non sussiste. Il caporeparto G.B. ha visto accolta la sua richiesta di patteggiamento, con la condanna a un’ammenda di 200 euro.

I fatti risalgono all’11 marzo 2013, quando nello stabilimento Michelin del capoluogo, presso il reparto ‘MAT’ (ex ‘Zeta’), un operaio perse la falange del dito indice destro durante una manovra con un macchinario utilizzato per amalgamare le mescole di gomma impiegate nelle camere d’aria.

Il lavoratore aveva spiegato nel corso del dibattimento di essersi ferito nel tentativo di disincagliare una massa di mescola rimasta incastrata fra i cilindri della macchina, utilizzando un gancio. Secondo i suoi legali il caporeparto G.B. era responsabile di aver omesso di segnalare la problematica ai superiori e di non aver sorvegliato i lavoratori.

Agli altri due imputati il pm Attilio Offman contestava la mancata applicazione delle misure di sicurezza e formazione del lavoratore. La vittima dell’infortunio aveva riferito di essere stato formato per quella mansione dal ‘moniteur’ e di aver lavorato per alcuni mesi con un collega più esperto, ma le testimonianze dei colleghi sulle procedure comunemente utilizzate per lo sblocco della macchina erano risultate più contraddittorie.

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