CUNEO - Johnny lo Zingaro di nuovo in fuga: evaso l’ergastolano pluriomicida che scappò da Fossano nel 2017

Il 60enne Giuseppe Mastini, nome di spicco della mala romana anni ‘80, era in permesso premio e non è rientrato nel carcere di Sassari. Per lui è la terza evasione

Andrea Cascioli 06/09/2020 21:54

 
Non è un detenuto qualunque quello che sabato 5 settembre è evaso dalla casa circondariale di Sassari. Giuseppe Mastini, 60 anni, è l’ergastolano noto alle cronache nazionali come “Johnny lo Zingaro” per via delle sue origini sinti: per lui si tratta della terza evasione a partire dal 1987, quando sempre approfittando di una licenza premio fece perdere le sue tracce impegnando la mobile di Roma in una memorabile caccia all’uomo conclusasi solo due anni più tardi.
 
Nella Granda il “Dillinger romano” è stato protagonista di un’evasione dal carcere di Fossano il 30 giugno 2017. Anche in quell’occasione si trovava in regime di semilibertà e si sarebbe dovuto presentare al lavoro a Cairo Montenotte, in provincia di Savona. Questa volta la fuga si era protratta per soli venticinque giorni, prima che le forze dell’ordine riuscissero a rintracciarlo nel Senese: un’operazione messa a segno dalla Polizia di Cuneo insieme ai colleghi di Lucca e Siena e coordinata dall’allora questore Giuseppe Pagano. Curioso il fatto che già nel 1987, in veste di commissario della mobile a Roma, Pagano fosse stato sulle tracce di Johnny lo Zingaro dopo la sua prima evasione.
 
La dinamica delle precedenti fughe si è ripetuta in Sardegna: Mastini, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Bancali dall’ultima cattura, avrebbe dovuto fare ritorno nel penitenziario a mezzogiorno. Scaduto il termine è scattata la segnalazione, con una nota di ricerca a tutte le forze dell’ordine.
 
Quello di Johnny Lo Zingaro, classe 1960, è stato uno dei nomi di spicco nella malavita romana degli anni Ottanta, con una lunga scia di sangue e un pedigree criminale di rilievo alle spalle.  Il primo omicidio a soli 15 anni quando, insieme ad un coetaneo, tentò di rapinare e poi uccise un autista di tram occultandone il cadavere. Dopo la prima evasione metterà a segno vari furti e rapine oltre al sequestro di una ragazza, Silvia Leonardi. Nel 1989 viene quindi condannato all'ergastolo per i reati commessi, tra cui l'uccisione dell'agente scelto di Polizia Michele Giraldi e il ferimento di un carabiniere durante un conflitto a fuoco per sottrarsi alla cattura. In passato è stato coinvolto anche nelle indagini sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini.

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