CUNEO - La polizia di Cuneo arresta latitante da vent'anni, si nascondeva in quartiere popolare di Napoli

L'uomo era considerato dalla Squadra Mobile uno dei cinque criminali più pericolosi della Granda. Nel '97 era stato fermato per un giro di droga proveniente dall'Albania

Samuele Mattio 28/01/2020 12:58

“Questa operazione è la dimostrazione che le condanne non passano nel dimenticatoio”. Così il Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari, ha commentato l’esito di un’operazione della Squadra Mobile che ha portato all’arresto di Boraku Mihallaq, un albanese 49enne latitante da vent’anni e tra i cinque criminali più pericolosi ricercati dalla Polizia di Cuneo.
 
L’uomo era stato condannato in contumacia nel 2000 dal Tribunale di Alba, presieduto da Fabrizio Pasi, per un giro di droga proveniente dall’Albania e spacciata in Italia. All’epoca della sentenza Boraku, originario di Vlora, ma residente a Bra, aveva 29 anni. Fu condannato a cinque anni di reclusione e a una multa di 50 milioni. A questa sentenza se ne sommano altre, sempre per reati analoghi, per un totale di 8 anni e 4 mesi e 12 giorni.
 
I fatti ‘cuneesi’ si riferiscono al 1997, quando nel doppiofondo nel tetto di un camion la Squadra Mobile di Cuneo dell’allora capo Roberto Arneodo aveva trovato 195 panetti di marijuana dal valore commerciale di 700 milioni delle vecchie lire. Boraku era stato arrestato in flagranza di reato insieme ad altri tre suoi connazionali.
 
Dopo una lunga latitanza (per anni è stato irreperibile), l’albanese è stato individuato a Napoli nel quartiere Ponticelli, situato nella periferia orientale della città. Una zona popolare dove risiede una numerosa comunità schipetara. Probabilmente l’uomo contava sull’appoggio di alcuni connazionali e riteneva che la zona, ad alta densità di pregiudicati, potesse garantirgli tranquillità, nonostante fosse stato dichiarato latitante da quattro lustri. “L’albero si nasconde meglio nel bosco”, ha commentato ironicamente il Questore, riprendendo una frase attribuita al bandito Salvatore Giuliano, oggi diventata un proverbio popolare siciliano.
 
In seguito a un’attività di indagine e monitoraggio del soggetto, durata due mesi, la Squadra Mobile di Cuneo, coordinata da Pietro Nen, è entrata in azione lo scorso sabato 25 gennaio, arrestando il latitante tra le vie di Ponticelli. L’uomo evidentemente sorpreso dal trovarsi davanti gli uomini della polizia cuneese dopo così tanti anni, non ha nascosto il suo stupore.
 
L’operazione, avvenuta con la collaborazione della Squadra Mobile di Napoli e del Servizio Centrale Operativo, si inquadra nel progetto ‘Wanted’, appositamente dedicato alla cattura di ricercati destinatari di provvedimenti restrittivi significativi. Boraku si trova ora nel carcere di Secondigliano, dove sconterà la pena comminatagli a inizio secolo.

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