CUNEO - Le notti brave dei ragazzini della 'Cuneo bene': denunciati in tre per furto di biciclette

Atti vandalici, schiamazzi, insulti agli anziani, l'attenzione della Polizia sul fenomeno è molto alta. Il Questore: ''Le nuove generazioni di cuneesi non hanno avuto l'educazione delle precedenti''

S.M. 24/07/2020 13:48

Era l’una di notte dello scorso 16 luglio quando la centrale operativa della Polizia di Stato ha ricevuto la segnalazione da un cittadino su un gruppo di ragazzini dai 16 ai 20 anni stava disturbando la quiete pubblica del Centro Storico con schiamazzi e frasi al limite del delirio: “Spacchiamo tutto!”, “Bruciamo la città”.
 
Il pronto intervento della Squadra Volante, coordinata dal commissario Luigi Chilla, ha portato a scoprire che il gruppetto, composto da sette studenti, non si era limitato a disturbare il sonno dei residenti, ma aveva appena commesso una serie di furti. Grazie alla testimonianza diretta di un cittadino e all’abilità investigativa dei poliziotti non è stato difficile arrivare alla ricostruzione di quanto accaduto. Tre componenti della ‘banda’ sono stati trovati in possesso di biciclette che avevano sottratto poco prima in viale Angeli, con tanto di ingresso indebito in dei cortili privati. Per questo motivo sono stati denunciati per furto aggravato L.G. del 2002, residente a Boves, M.B 2003  di Cuneo e S.A. 2000 residente a Torino, ma spesso a Borgo San Dalmazzo.
 
L’episodio fa seguito a una serie di fatti spiacevoli verificatisi sull’asse centrale della città. “Ci sono tre o quattro bande di ragazzini che si stanno dimostrando particolarmente moleste in orario notturno - spiega il commissario Luigi Chilla -. Schiamazzi e danneggiamenti, ma in alcuni casi si sono anche verificati episodi di insulti ad anziani che stavano passeggiando sotto i portici”.
 
Vittime di una situazione di disagio? Tutt’altro, si tratta di elementi della cosiddetta 'Cuneo bene'. “Tra i componenti di questi gruppetti che stanno dando fastidio ci sono figli di consiglieri comunali, di membri di comitati contro la movida, amministratori e avvocati - osserva il Questore, Emanuele Ricifari - Mi tocca osservare che le nuove generazioni di cuneesi non hanno avuto la stessa educazione delle precedenti”. “Ho dato mandato alla divisione anticrimine di verificare con gli organi competenti quali siano i contesti familiari educativi e se siano idonei a esercitare la potestà genitoriale - ha continuato il capo della Polizia cuneese - Questi atteggiamenti offendono e incrinano l’immagine di rispettabilità che Cuneo ha sempre mostrato e che non merita di essere incrinata dai comportamenti di piccoli vandali, figli di genitori che devono rivedere il loro sistema educativo. La tolleranza nei loro confronti è finita”. L'attenzione della Polzia su questi episodi resta molto alta.

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