CUNEO - L’ex ‘signor Alpitour’ accusa il mercante d’arte: ‘‘Mi ha venduto un falso Fontana’’

L’imprenditore Guglielmo Isoardi è parte offesa nel processo per truffa contro il gallerista Fabrizio Quiriti: “Ci conosciamo da anni, per quell’opera gli diedi 25mila euro”

in foto: il gallerista Fabrizio Quiriti

a.c. 12/01/2021 19:14

Avrebbe venduto un falso “Bronzo con buchi” di Lucio Fontana ad un vecchio amico e collezionista d’arte, l’ex amministratore delegato di Alpitour Guglielmo Isoardi. L’accusa formulata dall’imprenditore ha portato a processo per truffa il noto gallerista Fabrizio Quiriti.
 
Oltre dieci anni fa, ha raccontato in aula Isoardi, Quiriti gli avrebbe proposto l’acquisto di un’opera del fondatore del movimento spazialista, celebre per i suoi “tagli” sulla tela. Prezzo concordato: 25mila euro. Una cifra che il compratore aveva accettato senza nessun sospetto: “Quiriti è un esperto internazionale e ci conosciamo da trent’anni, fin da quando aveva aperto la sua galleria Il Prisma a Cuneo. Da lui ho acquistato nel tempo circa 150 quadri, sempre pagando con assegni o bonifici”. Nel 2016, però, il collezionista aveva pensato di far valutare il suo nuovo acquisto, ricevendo una doccia gelata: “La Fondazione Fontana mi scrisse che l’opera non era attribuibile al maestro, di conseguenza non potevo nemmeno rivenderla”.
 
C’era comunque la speranza di risolvere la faccenda in modo amichevole: “Un errore può succedere, contattai Quiriti per restituirgli il bronzo e lui in cambio propose di rimborsarmi per 50mila euro, con un assegno da 25mila e una decina di quadri in garanzia che a suo dire valevano altrettanto. L’assegno era scoperto e le tele, quando le feci valutare, vennero quotate appena 8mila euro”. Nella collezione costruita da Isoardi con l’aiuto dell’esperto figurano tra le altre opere di Picasso, Botero, De Chirico, oltre a quelle di artisti meno noti al grande pubblico ma ben quotati come Mimmo Rotella e Giò Pomodoro. A inquietare l’autore della querela sarebbero state le notizie sulle difficoltà attraversate dalle società di Quiriti a partire dal 2014: “Quando ho saputo dei fallimenti mi sono agitato, ora la mia fiducia è ridotta a zero. Ho ancora venti o trenta quadri da far verificare e temo che troveremo senz’altro ulteriori falsi”.
 
Il gallerista cuneese è da anni uno dei più noti organizzatori di mostre ed eventi artistici nel panorama locale: tra le altre quella di Andy Warhol a Limone Piemonte, curata lo scorso anno con l’associazione Ego Bianchi di cui è presidente. Tra il 2007 e il 2009 era stato direttore artistico della galleria aperta a Milano dall’ex difensore di Roma e Juventus Jonathan Zebina. Esperienza che si concluse con una controversia giudiziaria relativa al pagamento di cinque quadri da parte di un altro illustre compratore, il patron del Billionaire Flavio Briatore: Quiriti era stato condannato in primo e secondo grado per appropriazione indebita, ma nel 2018 in Cassazione è intervenuta la sentenza di prescrizione.
 
Il 19 gennaio si terrà la prossima udienza del procedimento penale a Cuneo.

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