“Negli ultimi dieci giorni abbiamo subito episodi di violazione della proprietà privata che meritano una riflessione. Prima il furto di sei bottiglie di champagne ad opera di un individuo avvenuto in tranquillità, sebbene sotto video sorveglianza, così come l'intrusione ieri sera, 8 luglio, ad opera di un gruppo di giovani minorenni introdottisi in albergo con intenzioni non del tutto chiare. Atto che è stato fortunatamente sventato grazie al nostro tempestivo intervento. Un grazie anche al cliente presente prontamente intervenuto in attesa dell'arrivo del 112 prontamente allertato”. Si apre così la riflessione pubblicata su Facebook da Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori di Cuneo e titolare dell’hotel Lovera Palace di via Roma, dove si sono verificati gli episodi citati. “Nonostante il danno materiale sia stato limitato (non si sa della ragione per la quale i ragazzi si siano introdotti vagando per i piani e bussando alle porte delle stanze prima di essere intercettati) il senso di frustrazione generato da questi atti di microcriminalità è profondo”, commenta Chiesa: “In una città come Cuneo, che non può certo definirsi pericolosa - e va sottolineato - simili episodi minano la percezione di sicurezza personale e incidono sul benessere collettivo”. Il titolare del Lovera Palace chiede che queste situazioni, seppur apparentemente "minori", siano “considerate con serietà dal legislatore e dalla politica”: “È fondamentale che le norme tutelino in primo luogo la persona offesa e la comunità, senza dare l’impressione di essere più indulgenti nei confronti di chi commette il reato e senza riconoscere loro attenuanti di genere. Un plauso va alle Forze dell’Ordine, che operano con dedizione nonostante spesso siano limitate da normative che appaiono più protettive verso i rei che verso le vittime”. “Occorre comunque alzare il livello di guardia e soprattutto denunciare. - continua Chiesa - In tutto questo che può sembrare cosi negativo merita un sincero apprezzamento l’atteggiamento di quei genitori - non faccio nomi per privacy ma loro sanno - che, nel caso specifico, stanotte hanno saputo prendere una posizione chiara e decisa nei confronti del proprio figlio. Questo dimostra come il rispetto per gli altri e per la cosa pubblica sia un valore che nasce prima di tutto in famiglia, attraverso un'educazione fondata sulla responsabilità e sulla consapevolezza delle proprie azioni. Solo così si può sperare di ricostruire un tessuto sociale basato sul rispetto reciproco e sulla convivenza civile”.