CUNEO - Nel 2019 la Guardia di Finanza della provincia di Cuneo ha scoperto 71 evasori totali

I dati relativi all'attività dello scorso anno diffusi in occasione delle celebrazioni per i 246 anni dalla fondazione del corpo

Redazione 23/06/2020 13:24

In occasione delle celebrazioni per il 246° anniversario della fondazione del corpo, avvenute stamattina, martedì 23 giugno, presso la caserma "Cesare Battisti", la Guardia di Finanza di Cuneo ha diffuso principali risultati conseguiti dalle Fiamme Gialle della Provincia, nell’anno 2019, nei vari settori operativi.
 
CONTRASTO ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
 
Nella scorsa annualità sono state eseguite 773 ispezioni fiscali, individuando 71 evasori totali, completamente sconosciuti all’Erario. Nell’attività di contrasto al fenomeno del “lavoro nero” sono stati individuati 122 datori di lavoro non in regola con le norme del settore e sono state fatte emergere 292 posizioni lavorative irregolari, di cui 183 completamente sconosciute agli enti previdenziali ed assistenziali, per le quali è quindi prevista la cosiddetta “maxi-sanzione”. Nello specifico, il maggior impiego di lavoratori irregolari è stato contestato ad imprese operanti nel settore dell’agricoltura ed in quello della ristorazione, ma, comunque, il fenomeno ha interessato trasversalmente tutti i comparti produttivi e commerciali. Sono stati scoperti numerosi reati fiscali relativi all’emissione/utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, con la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di 66 persone.
Importante rilievo nel comparto in parola assume l’attività di servizio denominata “Operazione Nemesi” che, nella scorsa annualità, è stata condotta in Piemonte,
Liguria, Sardegna e Sicilia nei confronti di un’articolata associazione a delinquere, di stampo internazionale, dedita alla commissione di complesse frodi fiscali attraverso l’emissione di fatture false e l’utilizzo di crediti tributari inesistenti. Oltre 60 militari impiegati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove responsabili nonché di un provvedimento di sequestro di beni e disponibilità di oltre 20 milioni di euro. Il sodalizio criminale, che ha visto coinvolti ventidue soggetti indagati, di cui due all’estero, aveva escogitato un complesso meccanismo fraudolento attraverso la formazione cartolare di crediti falsi ed il loro utilizzo in compensazione in sede di dichiarazione dei redditi. Al fine di soddisfare il credito erariale sono stati sottoposti, nell’anno, a sequestro per
equivalente beni e valori per circa 22 milioni di euro di euro ed avanzate ulteriori proposte ablative all’Autorità Giudiziaria per ulteriori 20 milioni di euro.
Attenta e puntuale è stata anche l’azione di servizio svolta nel comparto extra-tributario (indagini di polizia giudiziaria) in cui i Reparti della Granda, oltre ad affrontare articolati contesti avviati d’iniziativa, di norma sulla scorta delle risultanze degli accertamenti tributari, vengono impiegati per evadere le crescenti richieste, 82 nella scorsa annualità, delle Procure della Repubblica che insistono sul territorio provinciale. I Reparti dipendenti hanno anche fornito riscontro a circa 941 richieste di “informative antimafia” pervenute dalla Prefettura di Cuneo.
 
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
 
Nello specifico settore, sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di un imprenditore titolare di una azienda fornitrice di materiali sanitari e di un dipendente pubblico. L’attività, denominata “Operazione Titanio”, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cuneo, Dott. Onelio Dodero, nel settore del contrasto alle frodi in danno del Servizio Sanitario Nazionale e dei reati contro la Pubblica Amministrazione. L’attività delittuosa si estrinsecava attraverso il pagamento da parte dell’Azienda Ospedaliera cuneese di ingenti fatture per l’acquisto di specifici dispositivi medici, in realtà mai consegnati. Dalla documentazione esaminata emergeva, infatti, come i dispositivi medici oggetto di indagine venissero formalmente scaricati, attraverso il sistema di gestione del magazzino ospedaliero, in numero palesemente difforme e sproporzionato rispetto all’eventuale ed effettivo utilizzo in Sala Operatoria. Le successive indagini consentivano di accertare come i registri operatori, in data successiva alla redazione e firma da parte dell’equipe chirurgica, venissero modificati da un pubblico dipendente, caposala responsabile del magazzino del blocco operatorio polivalente dell’Ospedale, che si era prestato al meccanismo fraudolento a fronte di un illecito compenso. Al termine delle indagini, è stato eseguito il sequestro del profitto di reato conseguito ai danni dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, quantificato in oltre un milione di euro. Successivamente l’attività in parola, estesa anche all’Ufficio giudiziario di Torino, è stata conclusa con l’esecuzione di un ulteriore decreto di sequestro preventivo per oltre 2 milioni di euro, nei confronti di due nuovi soggetti collegati all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Scienza e della Salute” di Torino, nonché con la segnalazione alla Corte dei Conti di un danno erariale di 3 milioni di euro.
 
CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO E OPERAZIONI DI SOCCORSO
 
Per quanto concerne il dispositivo a presidio del territorio e della sicurezza stradale, implementato dal “Dispositivo permanente di contrasto ai Traffici Illeciti”, nel corso del 2019 sono state impiegate 1.691 pattuglie, che hanno controllato 10.221 persone e mosso 416 contestazioni per infrazioni al Codice della Strada, procedendo al ritiro di 32 patenti. I militari della Stazione di soccorso alpino (S.A.G.F.), unitamente alle unità cinofile a disposizione, hanno operato decine di interventi in montagna, recuperando 6 persone decedute e 26 persone infortunate sulle piste da sci ed alpinisti e/o escursionisti in difficoltà.
 
BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19
 
Nell’anno in corso, in ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 in atto, l’attività dei Reparti operativi del Comando Provinciale di Cuneo è stata indirizzata a tutela della collettività, in particolare effettuando quotidianamente sul territorio appositi controlli nei confronti dei cittadini e delle imprese finalizzati a reprimere condotte illecite connesse all’emergenza sanitaria, in parte ancora in atto. L’attività, svolta in sinergia con le altre Forze di Polizia, con il coordinamento della Prefettura di Cuneo, ha permesso di controllare più di 2.000 cittadini ed ha portato, nella prima fase in cui era prevista la violazione costituente reato, alla denuncia di 9 soggetti sorpresi a circolare senza alcuna valida giustificazione. Le infrazioni hanno riguardato l’art. 650 del Codice Penale “inosservanza dei
provvedimenti dell’Autorità”, l’art. 495 “falsa attestazione/dichiarazione a Pubblico Ufficiale” e l’art. 496 “false dichiarazioni sull’identità e su qualità personali proprie e di altri”. Successivamente, una volta entrata in vigore la norma che ha introdotto specifiche violazioni di natura amministrativa con conseguenti sanzioni pecuniarie (Decreto legge 19 del 25 marzo 2020), i finanzieri della “Granda” hanno verbalizzato 166 cittadini che avevano violato le direttive sul contenimento e hanno controllato 136 attività/esercizi commerciali, con conseguente irrogazione della sanzione in capo ai titolari di tre attività ai sensi dell’art. 4 comma 4 del citato Decreto (sospensione dell’attività per un periodo massimo di 5 giorni). Inoltre, nel periodo, sono state individuate e sottoposte a sequestro complessivamente più di 87.000 Dispositivi di Protezione Individuale (mascherine) non conformi ai dettami di legge. Nel medesimo arco temporale, sono state analizzate, sulla base di una proficua collaborazione istituzionale con la locale Prefettura, più di 1200 comunicazioni inoltrate all’Autorità di Pubblica Sicurezza da parte delle aziende “funzionali e correlate alle filiere autorizzate” al fine di verificare l’esistenza di un’effettiva relazione economico-commerciale con le attività d’impresa ritenute essenziali dal Governo.

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