CUNEO - Nessun colpevole per la presunta rapina in corso Nizza

Un imprenditore di origini buschesi aveva denunciato di essere stato derubato e picchiato da una coppia di conoscenti, ma le testimonianze non hanno convinto i giudici

a.c. 16/01/2020 17:37

 
Non hanno creduto alla versione offerta dalla parte offesa, né a quelle in parte contrastanti dei testimoni d’accusa, i giudici del collegio presieduto da Elisabetta Meinardi che hanno mandato assolta una coppia di pregiudicati a processo per rapina e lesioni davanti al tribunale di Cuneo.
 
C.B., una 50enne cuneese, e il suo compagno marocchino T.E., 37 anni, sono stati così scagionati ‘per non aver commesso il fatto’ dalle imputazioni per le quali il sostituto procuratore Carla Longo aveva chiesto la condanna a 5 anni a carico di entrambi. I fatti si riferiscono alla presunta aggressione a scopo di rapina avvenuta il 15 aprile 2018 in corso Nizza, all’altezza della residenza per anziani Sant’Antonio.
 
Vittima un imprenditore di origini buschesi, che aveva denunciato di essere stato assalito e derubato di circa 350 euro dopo un pomeriggio trascorso tra una sala giochi e un bar della zona: “Mentre camminavo sotto i portici - aveva riferito in aula - una persona alle mie spalle mi ha sfilato i soldi dalla tasca. Davanti a me c’era C.B., che mi ha impedito di prendere il cellulare e mi ha spinto”. L’uomo aveva supposto che l’altro aggressore potesse essere T.E. perché poco prima l’aveva visto in compagnia della donna al bar, e perché un amico lo avrebbe già messo in guardia dalle intenzioni della coppia poco prima che lasciasse il locale.
 
La ricostruzione del denunciante tuttavia differiva non poco da quella fornita da un suo conoscente, il quale aveva dichiarato di aver assistito alla scena e di essere stato spinto a terra a sua volta dai rapinatori: lui affermava di aver incrociato l’uomo e non la donna e di non aver visto T.E. raccogliere i soldi a terra. L’avvocato Marina Bisconti, difensore di C.B., ha puntato il dito sulle discordanze tra le due deposizioni: “Una commedia dell’assurdo. Di solito le tesi della persona offesa sono diverse da quelle degli imputati ma qui sono addirittura opposte a quelle dei testimoni d’accusa”. Il vero motivo della denuncia sarebbe stata la volontà di “precostituirsi una difesa contro C.B., vittima di un’aggressione sessuale da parte sua”.
 
Stessa ipotesi è stata formulata dal legale del marocchino, Mauro Cristofori: la presunta rapina sarebbe stata in realtà una colluttazione motivata dalle ‘avanches’ troppo spinte che la donna aveva ricevuto dal suo conoscente ubriaco. Inattendibile per le tempistiche indicate, secondo l’avvocato di T.E., anche la versione offerta dall’avventore che aveva detto di aver sentito i due imputati progettare la rapina: “Una deposizione falsa, concertata con l’amico per giustificare la denuncia”.

Notizie interessanti:

Vedi altro