CUNEO - Non rispetta l’obbligo di firma e finisce in carcere per un barattolo di olive rubate

Accusa di rapina per un nordafricano senza permesso di soggiorno. Venne fermato al Movicentro di Cuneo dopo aver spintonato una guardia del Carrefour

a.c. 10/02/2023 15:30

Il mancato rispetto dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è costato l’incarcerazione a Y.S., denunciato per una rapina al Carrefour di Cuneo nell’aprile dello scorso anno. Il bottino era particolarmente magro: solo una confezione di olive, nascosta nel giubbotto dopo essere scappato dal supermercato.
 
Un dipendente del punto vendita di corso IV Novembre ha ricordato di averlo visto, quel giorno, mentre cercava di uscire: “La guardia giurata l’ha fermato per chiedergli di tirare fuori la merce, lui l’ha spinto. Io ho detto alla guardia di seguirlo, mentre chiamavo i carabinieri”. L’imputato, ha aggiunto il teste, si era già reso responsabile di piccoli furti: “In quel periodo si recava spesso al supermercato. Più di una volta aveva sottratto qualcosa e noi ce n’eravamo accorti, ma non possiamo bloccare le persone: a volte, quando era sobrio, si riusciva a ragionare”.
 
Il brigadiere dei carabinieri Denis Re ha raccontato di essere intervenuto dopo la chiamata dalla centrale operativa. La pattuglia si era messa in contatto con l’addetto alla sicurezza, che nel frattempo aveva seguito Y.S. fino all’ingresso del Movicentro. Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, veniva trovato con la confezione marca Carrefour nel giubbotto dopo la perquisizione.
 
Al momento del fermo il maghrebino era senza documenti: già a giugno del 2021 la Questura di Cuneo aveva rigettato il rinnovo del permesso di soggiorno. Denunciato a piede libero, gli è stato imposto l’obbligo di firma giornaliero che tuttavia non ha mai rispettato, presentandosi una sola volta e in ritardo. A seguito delle infrazioni la misura è stata aggravata con l’incarcerazione, da fine maggio: per questo motivo l’imputato è tuttora detenuto a Cerialdo. La difesa ha già presentato un’offerta risarcitoria pari a 150 euro che il detenuto tuttavia non è al momento in grado di onorare. Nei suoi confronti il pubblico ministero contesta un danno patrimoniale di speciale tenuità. Il processo è aggiornato al prossimo 10 marzo.

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