VERNANTE - Omicidio Myrtaj, la verità potrebbe arrivare dalla perizia balistica

Per l’esame del proiettile la Procura ha chiamato Stefano Conti, l’esperto che lavorò sulla rapina di Grinzane. Anche i Ris indagano sul delitto di Vernante

Andrea Cascioli 01/12/2023 20:10

Lunedì prossimo sarà trascorso un mese esatto dalla morte di Klaudio Myrtaj, l’operaio albanese di 34 anni assassinato nel laboratorio di falegnameria in cui lavorava, a Vernante. In paese si continua a parlare di quel delitto assurdo e il riserbo degli inquirenti lascia campo libero alle ipotesi più varie.
 
Di certo c’è che un indagato ufficiale ancora non esiste. E del resto, chi poteva avercela con la vittima fino al punto di ammazzare così, con un colpo di pistola sparato - pare - mentre lui nemmeno guardava il suo assassino? Il “biondino”, in paese, di nemici così spietati non sembrava averne. Era in Italia da un paio d’anni scarsi, lavorava sodo, si faceva gli affari suoi. C’è chi nei primi giorni ha parlato di rancori scatenati dalla sua relazione con una barista di Limone: Klaudio, questo lo confermano tutti, era gelosissimo. Ma davvero qualcuno si sarebbe presentato con una pistola in pugno per regolare quel genere di conti?
 
L’altra ipotesi è che l’assassino possa averlo raggiunto con l’obiettivo di compiere una vendetta. Forse addirittura dall’Albania, da dove Myrtaj era partito dopo la chiusura del call center per cui lavorava, dirigendosi prima in Spagna e poi a Caraglio, da un cugino. Voci, appunto. C’è un’altra possibilità ancora, ed è quella di un colpo partito in maniera accidentale, mentre qualcuno giocava con una pistola nel cortile del municipio, dove ha sede, in un garage, la piccola officina di restauro mobili. La persona - o le persone - che erano con Myrtaj avrebbero poi nascosto la pistola, in preda al panico. Forse perché quell’arma non era nemmeno denunciata e i guai con la giustizia si sarebbero aggravati ancor più. Plausibile?
 
A questa domanda dovrà rispondere la perizia balistica che la Procura ha commissionato al professor Stefano Conti, perito dell’Istituto di Scienze criminalistiche dell’Università di Torino. Ieri (30 novembre) si è recato sul luogo del delitto per un sopralluogo. Conti è uno dei massimi esperti in Italia: tra i casi di cui si è occupato c’è la rapina con sparatoria di Grinzane Cavour, culminata nell’omicidio di due malviventi e nel ferimento di un terzo da parte del gioielliere Mario Roggero. Conti dovrebbe depositare i risultati del suo esame entro i canonici sessanta giorni, così come è chiamato a fare il medico legale incaricato dell’autopsia, il dottor Roberto Testi.
 
L’esame incrociato dello studio balistico e della ferita sul corpo di Myrtaj darà agli inquirenti, quantomeno, la possibilità di confermare o escludere la pista dell’incidente. A quel punto le indagini si troverebbero davvero all’ultimo miglio. Al lavoro sul caso ci sono però anche i carabinieri del Ris di Parma, i cui accertamenti non hanno un vincolo temporale. Da loro potrebbero arrivare ulteriori elementi per mettere assieme le tessere di un puzzle complesso.

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