BOVES - Omicidio Nada Cella, inviati al laboratorio i primi reperti estratti sul motorino della Cecere

Nello scooter custodito dall’ex maestra di Boves, secondo gli inquirenti, potrebbe celarsi la chiave per la risoluzione di un giallo di venticinque anni fa

Redazione 17/11/2021 07:19

Saranno inviati al laboratorio di genetica di Roma i primi reperti estratti nel corso dell’accertamento tecnico sul motorino di Annalucia Cecere, l’ex insegnante indagata per l'omicidio di Nada Cella, giovane segretaria massacrata nel 1996 nello studio del commercialista dove lavorava a Chiavari. Ne ha dato notizia l’Ansa Liguria con un’agenzia uscita nella serata di ieri, martedì 16 novembre.
 
Nel pomeriggio gli investigatori della Scientifica di Genova e gli esperti hanno esaminato lo scooter che la donna usava 25 anni fa. Il motorino le era stato sequestrato nelle scorse settimane a Boves, dove vive con la famiglia. Il mezzo, custodito in un autosoccorso del Cuneese, è stato sottoposto alle luci forensi in ogni singolo punto e in particolare sotto la sella. Le parti su cui le luci hanno dato un riscontro positivo sono state smontate e inviate a Roma per gli ulteriori accertamenti.
 
Gli accertamenti sullo scooter vengono considerati importanti dagli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal procuratore Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto. Alcuni testimoni, infatti, avrebbero visto Cecere la mattina del delitto, mentre sporca di sangue saliva sul suo motorino nei pressi dello studio del commercialista Marco Soracco. Qui la vittima lavorava ed era stata trovata agonizzante dal suo datore di lavoro. Il professionista e sua madre sono indagati per false dichiarazioni al pm: la Procura sospetta che entrambi abbiano mentito sui reali rapporti che legavano Soracco a Cecere.
 
La Squadra Mobile e la Procura hanno diffuso nei giorni scorsi l'audio di una donna che nel corso di una telefonata, registrata il 9 agosto 1996, diceva di avere visto la Cecere quella mattina sotto lo studio: “Venivo giù in macchina da Carasco (comune dell’entroterra chiavarese, ndr), l’ho vista che era sporca. Ha infilato tutto nel motorino, io l’ho salutata e non mi ha guardata. Quindici giorni fa l’ho incontrata in carrugio che andava alla posta, non mi ha nemmeno guardata. È scivolata di là, verso sera”. Quella voce di donna, di una certa età, è rimasta finora anonima. Ma qualcuno, sperano gli inquirenti, potrebbe riconoscerla.

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