BOVES - Omicidio Nada Cella, serve più tempo per il Dna: la Procura chiederà una proroga

Il genetista Emiliano Giardina sta effettuando le analisi sui reperti sequestrati ad Annalucia Cecere, la ex maestra di Boves indagata per il delitto del 1996

a.c. 10/02/2022 18:07

La Procura di Genova potrebbe chiedere una proroga delle indagini sull’omicidio di Nada Cella, la segretaria massacrata nel maggio 1996 a Chiavari nello studio del commercialista Marco Soracco dove lavorava. Ne dà notizia l’Ansa Liguria, in base alle informazioni trapelate in questi ultimi giorni dagli inquirenti.
 
Il termine per la chiusura delle indagini scade a fine marzo. Anche il genetista Emiliano Giardina, a cui sono stati affidati i test del Dna sui reperti recuperati nello studio, potrebbe chiedere nei prossimi giorni una proroga per i risultati. La consegna, secondo le previsioni, sarebbe dovuta avvenire a fine febbraio.
 
Nei giorni scorsi è stato invece chiesto all’ex pubblico ministero Filippo Gebbia, che indagò all’epoca, se fosse ancora in possesso del fascicolo su Annalucia Cecere, l’ex insegnante oggi residente a Mellana di Boves e unica indagata per l’omicidio. Il faldone è andato distrutto nell’alluvione di Chiavari e sono rimasti integri solo alcuni verbali dei carabinieri, tra cui quello sulla perquisizione a casa di Cecere dove vennero trovati i bottoni uguali a quello rinvenuto sotto il corpo della ragazza. La donna era stata indagata già all’epoca, ma scagionata dopo una settimana.
 
I militari aveva sentito alcuni testimoni i quali raccontavano che una giovane donna era stata vista con le mani sporche di sangue a breve distanza dallo studio di via Marsala 14, teatro del delitto. La ragazza, che una testimone anonima avrebbe identificato con nome e cognome, si sarebbe allontanata in fretta sul suo motorino. Lo stesso che gli agenti di polizia hanno sequestrato nel garage di Boves dove era tuttora custodito, dopo oltre venticinque anni. Lo scooter, custodito in un’autorimessa e poi trasportato in Questura a Cuneo, è stato analizzato con le luci forensi e ha mostrato alcune tracce di sangue.
 
Secondo gli investigatori gli aspetti già emersi a carico della sospettata durante le prime fasi dell’indagine vennero sottovalutati, ma nei mesi scorsi sono stati riaffrontati dalla criminologa Antonella Delfino Pesce e dall’avvocato della famiglia Sabrina Franzone, artefici della riapertura del caso. L’ipotesi della Procura è che Cecere avrebbe ucciso per gelosia nei confronti di Soracco, ritenendo che quest’ultimo nutrisse un interesse sentimentale per la segretaria. Alle origini del raptus omicida, forse, anche la volontà di sostituire Nada prendendo il suo posto di lavoro: solo pochi mesi fa lo stesso Soracco ha rivelato che già la sera dell’omicidio una sua amica era stata contattata da una donna che si era detta disponibile a rimpiazzare la segretaria. Il commercialista, insieme alla anziana madre Marisa Bacchioni, è ora indagato per false dichiarazioni al pm: per l’accusa i due avrebbero mentito su aspetti di cui erano a conoscenza.

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