MONTANERA - Patteggia per l’incidente in cui morirono due ventenni di Sant’Albano: fu eccesso di velocità

Nicole Allasia e Erica Renaudo persero la vita nel 2021 a Montanera. La ragazza che guidava l’altra auto, una 25enne di Peveragno, sconterà tre anni di lavori pubblici

a.c. 05/06/2023 19:00

Non aveva bevuto all’eccesso né consumato droghe, ma quella maledetta notte la sua auto correva troppo. Troppo perché la Audi che guidava sulla provinciale 3 di Montanera evitasse lo scontro frontale, contro una Peugeot 3 proveniente dalla direzione opposta: forse un colpo di sonno, una disattenzione o il tentativo di evitare un ostacolo, la sterzata improvvisa sull’altra corsia e l’impatto a 140 chilometri orari.
 
Anche le due ragazze a bordo della Peugeot erano sobrie e tranquille. Stavano tornando a casa alle tre di notte, dopo un sabato sera passato insieme. Appena qualche centinaio di metri e avrebbero raggiunto il bivio per Ceriolo, la frazione di Sant’Albano Stura in cui abitava Nicole Allasia, vent’anni. La macchina la guidava Erica Renaudo, anche lei di Sant’Albano, coetanea, amica di una vita. Tutte e due studiavano all’università: Nicole frequentava Scienze della Formazione Primaria, Erica voleva diventare neuropsicomotricista. La passeggera era morta sul colpo, l’amica invece aveva lottato per una settimana, ricoverata in condizioni disperate al Santa Croce, prima di arrendersi.
 
Alla guida dell’Audi una ragazza che aveva solo tre anni più di loro, S.M., di Peveragno. Di fronte al giudice, assistita dagli avvocati Fregni e Gusmano, ha patteggiato una condanna a tre anni di lavori di pubblica utilità. In aggiunta, era già stata disposta la sospensione della patente per quattro anni. L’applicazione della pena, con il parere concorde del sostituto procuratore Alberto Braghin, è stata decisa dal gup Alberto Boetti. Ad assistere le parti civili c’erano l’avvocato Bissoni, per la famiglia Renaudo, e l’avvocato Caratti, per la famiglia Allasia. Elena e Mario Renaudo, la mamma e il papà di Erica, hanno accolto con favore la sentenza: “Ci permette di ridare dignità alla vita delle nostre ragazze, ma soprattutto vogliamo che faccia comprendere ai giovani che ogni azione comporta delle conseguenze, che a volte possono tradursi in danni irreparabili a livello sociale. La certezza del divertimento non deve togliere rispetto al prossimo”.
 
In memoria di Erica, che era stata anche animatrice dell’Estate ragazzi, la famiglia ha donato un dispositivo alla Neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Fossano. A Sant’Albano invece c’è una lavagna multimediale donata dagli Allasia: il locale in cui è stata installata ora è l’“aula di Nicole”.

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