CUNEO - Pestò il rivale in amore ricoverato al Carle, condannato un pregiudicato cuneese

Il giovane si trovava a colloquio con una psichiatra quando era stato raggiunto e picchiato. L’imputato doveva rispondere anche di stalking

a.c. 22/10/2020 18:38

 
Ha parlato di un atteggiamento “spietato” nei confronti della vittima il sostituto procuratore Attilio Offman, chiedendo per il cuneese W.C. la pena di un anno e quattro mesi di carcere al termine del procedimento che lo vedeva imputato dei reati di percosse e stalking.
 
Un anno fa, di fronte al giudice, il giovane aggredito tra le mura dell’ospedale Carle aveva ricostruito quell’assurdo episodio del novembre 2018: “Non avevo nemmeno mai visto quell’uomo, so solo che aveva avuto una relazione con la mia fidanzata dell’epoca”. L’autore della denuncia aveva anche precisato di non ricordare quasi nulla di quanto accaduto, perché prima del ricovero aveva assunto una grande quantità di psicofarmaci ed era stato trovato a vagare in stato confusionale.
 
Mentre si trovava a colloquio con una psichiatra del Carle, la sua ragazza lo aveva raggiunto in compagnia di W.C.: da un breve scambio di parole con quest’ultimo era scaturito il pestaggio. L’imputato, secondo la testimonianza della dottoressa, era saltato addosso al suo rivale colpendolo al naso e facendogli battere la testa. Nei giorni successivi avrebbe poi continuato a perseguitarlo con svariate minacce di morte al telefono, al punto da indurre l’altro a troncare i rapporti con la fidanzata mentre era ancora ricoverato. Queste insistenze sono valse a W.C., già gravato da vari precedenti penali, anche l’accusa di stalking.
 
L’avvocato Antonio Vetrone, difensore dell’imputato, ha contestato soprattutto questa seconda imputazione: “Dopo l’aggressione la parte offesa non ha mai più visto né sentito W.C., lui stesso in aula ha escluso di provare timore nei suoi confronti”.
 
Il giudice ha infine condannato l’imputato a un anno e sei mesi di carcere, nonché a un risarcimento danni quantificato in 5mila euro in favore della parte offesa, costituitasi in giudizio con l’avvocato Alessandro Bruno.

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