CUNEO - Picchiò e violentò la moglie a Varese, arrestato a Levaldigi

Il 53enne marocchino aveva cambiato generalità: è stato fermato dalla Polizia di Frontiera presso lo scalo cuneese

21/03/2018 14:16

Cinque anni e tre mesi di reclusione per un marocchino di cittadinanza  italiana, Brahim Razki di 53 anni, che sbarcato all’aeroporto di Cuneo Levaldigi da Casablanca nella giornata di ieri, si è trovato saldare il conto per fatti di gravissima rilevanza risalenti all’anno 2007 commessi a Varese.
 
A quell’epoca l’uomo era stato denunciato dalla moglie per gli innumerevoli atti di violenza fisica e sessuale subiti dalla stessa, oltre che per i molteplici maltrattamenti operati sui tre figli minori e gli  svariati soprusi reiterati  nel tempo. Nel corso degli anni l’uomo  avrebbe lasciato la famiglia per vivere con un’altra donna in Svizzera e nel contempo, per sviare la giustizia, avrebbe modificato  le proprie generalità adottando un altro nome. Tutto questo è stato reso  vano al  suo primo rientro in Italia tramite l’aeroporto di Levaldigi, dove ad attenderlo c’erano gli uomini della Polizia di Frontiera Cuneese diretti dal Dr. Martino Santacroce, che mediante approfonditi accertamenti nelle banche dati internazionali e attraverso il codice identificativo assegnato al momento della  rilevazione delle impronte digitali, sono riusciti ad individuarlo tra i passeggeri del volo proveniente da Casablanca, nonostante nel frattempo lo stesso avesse cambiato il suo cognome in Marocco.
 
Lo stesso veniva arrestato  per i reati di  violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, in esecuzione all’ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese e condotto al carcere Cerialdo di Cuneo.
 
L’attività della Polizia di Stato nell’ambito della sicurezza aeroportuale è stata particolarmente implementata al fine di monitorare soprattutto i voli internazionali in arrivo e partenza e proprio questo risultato dimostra il grado di attenzione della Polizia negli accertamenti e nelle verifiche dei passeggeri e dei voli.
 
Anche le attività di retro valico della Specialità di frontiera sono state particolarmente implementate, con maggiori pattugliamenti lungo la fascia confinaria con la Francia, soprattutto lungo le arterie che conducono al Colle di Tenda ed al Colle della Maddalena, dove sono stati attivati posti di blocco e di controllo e una serie di attività info-investigative per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina con particolare riferimento per la tratta di esseri umani e del falso documentale.

c.s.

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