CUNEO - Pitbull azzannò un cagnolino al Parco Fluviale di Cuneo, la padrona finisce in tribunale

Il cane sarebbe stato senza guinzaglio al momento dell’aggressione. La sua padrona, sostengono i proprietari del volpino, li ingiuriò con epiteti razziali

a.c. 09/01/2021 19:42

 
“Penso che cani del genere in mano a gente del genere siano pericolosi”: a dirlo è il proprietario di un volpino, azzannato da un pitbull all’interno del Parco Fluviale di Gesso e Stura nell’aprile 2018.
 
Per questi fatti la proprietaria del pitbull, B.B., si trova ora a rispondere in sede penale delle accuse di lesioni e violenza privata. Secondo la ricostruzione dei carabinieri la donna, originaria di Bra e residente a Cuneo, si trovava nei pressi della pedancola di Stura insieme al compagno, ad alcuni amici e ai suoi tre cani, due dei quali di razza pitbull. Quel pomeriggio i proprietari del volpino ferito si erano recati al parco in bicicletta, con la figlia undicenne e un altro cane: “Incontrando per caso il figlio della mia compagna, che stava facendo una grigliata assieme alla sua famiglia e ad alcuni amici, decidemmo di lasciare in custodia i nostri cani e la bambina, affaticata per il tragitto” ha raccontato l’autore della denuncia. La coppia aveva poi proseguito in bicicletta, tornando all’incirca un’ora e mezza dopo.
 
Al rientro, i due avevano trovato la nuora in lacrime e uno dei cani esanime: “Sembrava morto, il mio genero lo stava caricando in macchina per portarlo dal veterinario”. Sul posto c’erano anche B.B. e il suo compagno, che - accusa l’uomo - avrebbero preso a ingiuriarlo e minacciarlo prima ancora che potesse dire qualcosa: “Sembravano alterati dall’alcol ed erano molto arrabbiati avendo saputo che erano già stati chiamati i carabinieri. Il compagno di B.B. mi minacciava affermando che lui era stato al carcere delle Vallette e sarebbe venuto a cercarmi in caso di problemi con la giustizia. Lei ha poi preso il sopravvento nell’aggressione verbale, con ingiurie e minacce”. Anche la compagna, una donna di origini peruviane, e la nuora italiana hanno affermato di essere state fatte oggetto di pesanti offese di natura razzista e sessista, perfino di fronte ai carabinieri giunti di lì a poco.
 
“Avevo già notato al nostro arrivo la presenza di quel gruppo con i due pitbull lasciati senza guinzaglio in mezzo alle altre persone: avevano l’atteggiamento tipico di chi conduce quel tipo di cani e spesso li mostra per incutere timore negli altri” ha precisato il proprietario del volpino. I particolari dell’aggressione sono stati forniti in tribunale dal genero e dalla nuora di quest’ultimo: stando alla loro versione, il volpino sarebbe stato azzannato mentre era legato al guinzaglio, a differenza del pitbull. I due testimoni hanno aggiunto di non aver ricevuto nessun aiuto dai padroni dell’animale: “Non facevano niente, solo dopo che il pitbull ha mollato la presa l’uomo che era con B.B. si è deciso a portarlo via”. Il cane aggredito si era comunque salvato grazie alle cure veterinarie d’urgenza.
 
Il processo è stato rinviato al 29 gennaio per ascoltare i restanti testi.

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