CUNEO - “Pizzicato” in corso Giolitti mentre ricettava un tablet: la condanna dopo l’intervento dei vigili

Gli agenti del vicino presidio avevano individuato il 41enne, un pregiudicato leccese, intento a proporre a un negoziante l’acquisto dell’oggetto rubato

a.c. 26/05/2022 17:40

Nasce da un intervento dei vigili urbani di Cuneo il procedimento per ricettazione contro Matteo Sozzo, pregiudicato leccese nato nel 1980.
 
Nel luglio scorso l’uomo era stato trovato in corso Giolitti con un tablet rubato. Sulle circostanze della denuncia ha riferito al giudice l’ispettore capo Diego Vallinotti, quel giorno in servizio nel nuovo presidio inaugurato un mese prima. Ad attirare l’attenzione dell’agente e di un suo collega era stato in realtà un altro soggetto: “Era una persona nota e lo avevamo visto recarsi in un minimarket vicino. Pensavamo volesse comprare da bere, siccome in quell’area è vietato consumare alcolici in strada siamo andati a controllare”.
 
Una volta entrati nel minimarket, però, i due vigili avevano subito individuato un altro individuo sospetto: “Non lo conoscevamo, ma l’abbiamo visto mentre cercava di vendere un tablet al gestore del locale”. L’uomo affermava di essere disposto a cedere l’oggetto per cento euro e di poter garantire che fosse suo. Il negoziante aveva replicato che sarebbe stato disposto a comprare solo se gli avesse fornito uno scontrino che ne comprovasse l’acquisto. La pattuglia della Polizia Municipale aveva atteso che l’aspirante venditore uscisse dal locale e lo aveva accompagnato nel vicino ufficio per l’identificazione.
 
Il soggetto era risultato essere Matteo Sozzo, già gravato da precedenti per rapina a mano armata. Ai vigili che gli avevano chiesto conto della provenienza di quel tablet aveva fornito risposte calme ma vaghe. Per questo si era deciso di avviare una verifica sulle denunce di furto, con esito negativo: “Tra i contatti salvati, però, risultavano i recapiti di diversi locali di Cuneo” ha aggiunto il testimone. Chiamando uno dei numeri in memoria gli agenti avevano appurato che il tablet era di proprietà del gestore di un bar del centro città: solo la notte precedente l’uomo aveva subito un furto e non aveva ancora presentato denuncia.
 
Il pubblico ministero Alessandro Borgotallo ha chiesto per l’imputato la condanna a due anni di carcere e 516 euro di multa, tenuto conto da un lato della lieve entità del fatto, dall’altro dei precedenti penali del 42enne. Già nel 2017 la stessa persona era stata arrestata da alcuni poliziotti in borghese a Lecce: aveva appena rapinato la cassiera di un supermercato, minacciandola con un coltello di 50 centimetri e facendosi consegnare 250 euro. Il giudice Giovanni Mocci ha accolto le richieste di condanna così come formulate dell’accusa.

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