CUNEO - Polizia, controlli aumentati del 30%: “Attenti ai problemi di piazza Boves e del quadrilatero”

Il questore traccia il bilancio annuale durante la festa al Toselli: in aumento i sequestri di hashish e marijuana, più misure contro la violenza domestica

Andrea Cascioli 10/04/2024 18:50

La Polizia di Stato ha festeggiato a Cuneo il 172esimo anniversario di fondazione con una cerimonia al teatro Toselli, alla presenza del questore Carmine Rocco Grassi, del prefetto Fabrizia Triolo e delle autorità, tra cui molti amministratori locali.
 
Un’occasione per fare il punto sullo stato della sicurezza soprattutto nel capoluogo, dove si concentra il cuore delle attività svolte dalla Questura. Salta all’occhio l’incremento, pari al 30%, dei controlli effettuati dall’aprile 2023 a oggi, con oltre 105mila persone e 34mila veicoli coinvolti. Nel contempo sono aumentati anche i pattugliamenti delle volanti, quasi 2.900 rispetto ai 2.700 precedenti.
 
Gli interventi operativi su segnalazioni del 112 sono stati di 3.344 a fronte di 2.693 del periodo precedente, anche qui con un aumento del 25% di soggetti identificati (da 20.073 a quasi 25.000 persone). Inoltre, ricorda il questore, sono state raddoppiate le soste operative nelle aree critiche: da 523 a quasi 1000, con particolare riguardo ai parchi pubblici e alle aree del quadrilatero e di piazza Boves. Nel mese di ottobre, sottolinea il capo della Polizia in provincia, dopo una serie di episodi di cronaca in corso Giolitti si è deciso di disporre servizi congiunti e presidi fissi con le altre forze dell’ordine, tutto questo “con grande impegno di risorse, e senza incidere sull’ordinario piano di controllo del territorio”. Ciononostante la percezione comune “risente dell’eventualità che ogni cittadino della comunità tema di essere vittima, sia pure potenziale”. Di qui l’importanza di “comunicare sicurezza attraverso l’incremento e una maggiore visibilità della nostra presenza sul territorio”.
 
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai parchi pubblici, per il contrasto ai bivacchi e al fenomeno dello spaccio presso i giardini Fresia, parco della Resistenza, parco Parri, parco Monviso e giardini don Stoppa. La Polizia segnala come problematica la presenza di mini market che vendono alcolici da asporto, così come di distributori automatici h 24 che agevolano gli assembramenti di soggetti “spesso in stato di alterazione psicofisica”. All’amministrazione comunale un ringraziamento per aver previsto un incremento della videosorveglianza cittadina e dell’illuminazione pubblica, ma anche per aver accolto le varie proposte di limitazione di orari agli esercizi pubblici - ultima, in ordine di tempo, la misura emanata nei confronti dello shisha lounge bar di piazza Boves. “Non si può non fare riferimento alle problematiche sollevate dai residenti di piazza Boves e del cosiddetto quadrilatero” afferma il questore, ricordando ad esempio l’arresto per rapina, avvenuto nel febbraio scorso proprio in piazza Boves, di uno straniero che aveva aggredito gli operatori del 118.
 
 
Preoccupa lo spaccio di crack: 14 arresti in flagranza in un anno
 
Dallo scorso aprile sono stati 14 gli arresti in flagranza di spacciatori che rifornivano di crack le aree cittadine e 280 i grammi di sostanza sequestrati, pari a circa 1400 dosi: il quantitativo di cocaina rinvenuta nello stesso periodo, per avere un termine di paragone, ammonta a circa 130 grammi. Al preoccupante aumento della circolazione del crack si aggiungono gli ingenti sequestri di marijuana, quasi 60 chilogrammi, e di 400 grammi di hashish, i cui quantitativi sono “notevolmente superiori a quelli sequestrati nell’anno precedente”. Le volanti hanno effettuato 447 interventi su soggetti in stato di alterazione: in 210 casi si trattava di ubriachi, in 75 di persone affette da disagio psichico e in altri 39 di assuntori di stupefacenti. Emblematico l’arresto, nel dicembre scorso, di un 45enne ivoriano resosi responsabile di numerosi episodi di molestia sessuale nella zona della stazione.
 
“I dati statistici dell’andamento della criminalità - si evidenzia - non sono indicativi dell’impatto che i reati causano sulle vittime, come nel caso dei reati di natura predatoria e di quelli a sfondo sessuale”. Sul fronte della violenza domestica si segnala l’incremento degli ammonimenti, passati da zero a quattro (in totale sono stati 15): testimonianza del “difficile progressivo sgretolamento del muro di silenzi, spesso ricorrente tra le vittime”. Gli arresti sono stati in totale 78 e 551 le denunce in stato di libertà. Sono quasi raddoppiati in un anno gli avvisi orali (77), cui si aggiungono 42 fogli di via obbligatori (rispetto ai 25 precedenti) e 39 Daspo, di cui 31 cosiddetti “Daspo Willy” (divieto di frequentazione di locali pubblici), 4 Daspo urbani, due dei quali rivolti soggetti dediti allo spaccio nei pressi di un istituto scolastico, e 2 Daspo sportivi. Tra i provvedimenti si segnala il rimpatrio di 41 immigrati clandestini, molti dei quali con elevati livelli di pericolosità sociale: tra le espulsioni, 146 in totale, sono aumentate in modo significativo quelle con accompagnamento presso i Cpr o alla frontiera. Crescono anche le istanze di protezione internazionale, 1.552 contro le 1.229 del 2022-23.
 
Tra le varie specializzazioni, la Polizia Ferroviaria ha impiegato 662 pattuglie in stazione e oltre 80 a bordo treno: “Numeri notevolmente implementati rispetto al periodo precedente”. Questa attività ha permesso di contrastare in particolare il fenomeno delle gang giovanili che creavano disagi ai viaggiatori sulla tratta Mondovì-Lesegno-Ceva: a dicembre due soggetti sono stati arrestati dopo essere stati trovati in possesso di oltre 70 grammi di hashish, bilancino e banconote provento di spaccio. L’anno trascorso ha comportato un lavoro notevole della Digos a fronte di un innalzamento dei livelli di rischio, specie quelli connessi ai cosiddetti “lupi solitari” e a soggetti con disagio psichico come lo straniero che in novembre, a Borgo San Dalmazzo, aveva aggredito i passanti in preda a un raptus religioso.
 
 
Medaglia d’oro al poliziotto che sventò un agguato mafioso in Sicilia
 
La cerimonia odierna si è chiusa con la consegna delle onorificenze agli agenti distintisi in azioni meritevoli, a cominciare dal vicario del questore Daniele Manganaro, insignito con la medaglia d’oro al valore civile: nel 2016 a San Fratello, in provincia di Messina, sventò insieme agli altri colleghi della scorta un agguato armato contro il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, oggetto di intimidazioni mafiose che sono poi state al centro della successiva operazione “Nebrodi” e di un maxiprocesso con 97 imputati.
 
All’assistente Matteo Cenci va la promozione per merito straordinario per aver affrontato a Torino, nell’aprile 2019, un pluripregiudicato senegalese armato di mannaia che gli aveva provocato gravi lesioni. Encomi solenni per diverse azioni nel territorio cuneese e non solo sono stati infine attribuiti al sovrintendente Paolo Ortu, all’agente Francesco Brogna, al vicesovrintendente Massimo Girodengo, al sovrintendente Lucio Simon, all’assistente capo coordinatore Mauro Giaccardi, all’assistente capo Alberto Giostra, all’agente scelto Fabrizio Marro, all’ispettore Carlo Bonofiglio, all’assistente capo coordinatore Ivan Bertello e all’agente scelto Tiziano Gallo. Ulteriori encomi all’assistente capo Luca De Pandis e al sovrintendente Andrea Montagnana, all’assistente capo Luca Bianco e al pari grado Gianluca Verdone, all’assistente capo Davide Antonino Picchio, all’assistente capo coordinatore Andrea Chiamba, all’assistente capo Luca Abbà, all’assistente Marco Aleci.

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