CUNEO - Processo sulle revisioni 'facili', condannato l’ex funzionario della Motorizzazione

Era accusato di aver ‘aggiustato’ i collaudi di decine di veicoli a vantaggio di alcuni titolari di pratiche auto. Uno di loro è stato condannato, assolti gli altri due

a.c. 09/07/2019 12:07


Si è concluso con la condanna a 1 anno e 9 mesi per V.T., ex funzionario della Motorizzazione di Cuneo, e a 1 anno e 6 mesi per C.D., titolare di un’agenzia di pratiche auto a Borgo San Dalmazzo, il processo sulle revisioni ‘facili’ davanti al tribunale collegiale di Cuneo. Assolti con formula piena invece gli altri due coimputati, E.D. e L.C., anche loro titolari di agenzie di pratiche auto rispettivamente a Cuneo e Rossana.

I quattro erano accusati di aver ‘aggiustato’ i collaudi di decine di veicoli in provincia o addirittura di averne falsificato gli esiti per permettere a camion e furgoni di circolare in strada.

L’inchiesta per falso ideologico e corruzione era partita da una segnalazione anonima ricevuta dalla Polizia Stradale di Saluzzo, che tra maggio e ottobre del 2012 coordinò le indagini con verifiche e intercettazioni. Al termine delle investigazioni il funzionario dell’ente venne arrestato.

I presunti episodi di corruzione impropria finiti sotto la lente della Procura erano di entità minima ma ripetuti nel tempo: per certificare i falsi collaudi di camion e furgoni senza nemmeno guardarli, V.T. si sarebbe accontentato di una riparazione gratuita dell’auto, un cambio di pastiglie dei freni, un pieno di benzina, oppure un pranzo offerto al ristorante e una bottiglia di vino. I giudici però hanno assolto V.T. e C.D. da tutte le imputazioni di corruzione perché il fatto non costituisce reato e anche da alcune accuse di falso con la motivazione che il fatto non sussiste.

Le due condanne finali, a pena sospesa, si riferiscono per l'ex funzionario a una falsa revisione su un caravan e - in concorso con C.D. - ai falsi collaudi di altri tre veicoli. Nella requisitoria il pm Alberto Braghin aveva chiesto per l'imputato principale la condanna a tre anni e tre mesi, mentre per C.D. l’accusa aveva proposto una pena di un anno e sei mesi e per E.D. e L.C. otto mesi di reclusione.

Il processo, annullato nel 2016 per la sostituzione di un giudice nel collegio e ripartito da zero, giunge così al termine a sette anni dall’avvio delle indagini.

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