CUNEO - Rubavano auto, falsificavano targhe e numeri di telaio e le rivendevano in Marocco

Due provvedimenti di custodia cautelare in carcere e uno di arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione 'Amine' condotta dalla Polizia Stradale di Cuneo

Redazione 09/10/2018 08:57

Nei giorni scorsi, nell'ambito di una complessa indagine condotta dalla Polizia Stradale, sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere e una misura di arresti domiciliari emessi dalla Procura della Repubblica di Cuneo, nei confronti rispettivamente di H.A., classe '96, italiano di origini marocchine residente a Cuneo, Z.A., classe '92, marocchino residente a Busca, e H.M., classe '67, italiano di origini marocchine, genitore dello stesso H.A.. I tre sono responsabili, a vario titolo, insieme a S.M., classe '83, marocchino residente nel modenese, destinatario del provvedimento di obbligo di presentazione giornaliera alla P.G., di una serie di reati quali furto aggravato, falso in atto pubblico, truffa e ricettazione.
 
Secondo quanto accertato dalle indagini, i tre si erano resi responsabili di furti di sedie, tavoli e fontane in pietra presso un centro commerciale di Cuneo. I malviventi avevano trafugato anche materiale tecnico, utilizzato poi per quella che era l'attività principale: il furto di auto e la successiva trasformazione in mezzi apparentemente “puliti”. Tra gli oggetti rubati ad alcuni agenti di commercio del settore c'erano infatti alcuni marcatori, strumenti che permettono la punzonatura di caratteri alfanumerici su metallo: i malfattori si fingevano titolari di aziende interessate all'acquisto dell'attrezzatura, poi, dopo i furti, utilizzavano i punzonatori per imprimere i numeri di telaio “puliti”, di solito coincidenti con quelli di veicoli identici, regolari ed effettivamente circolanti. I veicoli venivano poi dotati di carte di circolazione rubate in bianco negli uffici della Motorizzazione Civile. Venivano riprodotte anche le targhe, le auto venivano poi trasferite in Marocco per la successiva rivendita: nell'attesa, le vetture venivano parcheggiate in garage affittati dagli indagati a Cuneo o nelle immediate vicinanze.
 
E' emerso inoltre che gli indagati in alcuni casi contattavano i proprietari di autovetture poste in vendita online e fingendosi dipendenti di alcune concessionarie della zona li invitavano nei locali del punto vendita. Dopo essersi presentati sotto falso nome, esponendo sulla giacca il tesserino di riconoscimento con il logo della concessionaria, si facevano consegnare la chiave del veicolo per poi allontanarsi immediatamente. O ancora, gli indagati avevano acquistato a prezzi irrisori veicoli incidentati per poi “trapiantare” il numero di telaio originale su mezzi identici rubati, disponendo così di targhe e carte di circolazione autentiche.
 
Sono state sequestrati durante le attività 10 veicoli rubati, 9 dei quali trafugati all'interno di due note concessionarie di Cuneo, oltre ad uno approfittando del fatto che si trovasse parcheggiato all'interno di un'azienda a Borgo San Dalmazzo. Due mezzi sono stati sequestrati durante il trasferimento da Cuneo al Marocco.
 
Il materiale sequestrato durante l'operazione “Amine”, dal nome di uno degli indagati, verrà restituito ai proprietari al termine dell'attività investigativa.


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