CUNEO - Rubò un cartone di vino fallato minacciando il cassiere, condannato il “rapinatore con lo scontrino”

L’imputato, un senzatetto nigeriano, aveva pagato all’In’s di Cuneo il resto della spesa. Per questo il giudice ha riconosciuto la particolare tenuità del danno

Andrea Cascioli 11/04/2024 17:40

È una rapina “a metà” quella per cui è stato condannato in tribunale J.O., un senzatetto nigeriano, classe 1990, arrestato dagli agenti della Questura di Cuneo il 6 aprile di un anno fa. Da allora si trova in carcere a Cerialdo, con una misura cautelare in scadenza al prossimo gennaio su cui il giudice si è riservato di decidere.
 
All’imputato il tribunale ha riconosciuto l’attenuante della particolare tenuità del danno: il modesto provento della rapina consisteva infatti in un cartone di vino fallato, sottratto dalle corsie del supermercato In’s di Cuneo. “Era senza tappo, lui ha chiesto se poteva prenderlo senza pagarlo visto che era rotto” ha spiegato in aula una delle dipendenti del centro commerciale. La politica aziendale, però, non consente queste concessioni, nemmeno a fronte di prodotti invendibili. Invano le addette e il cassiere avevano cercato di spiegarlo al 33enne, da loro conosciuto di vista perché era solito chiedere l’elemosina in quei pressi. Al momento di pagare, l’uomo aveva saldato il conto per il resto della spesa, ma si era impuntato sulla questione del vino: “Gli ho fatto presente che doveva pagarlo per forza, - ha riferito il cassiere - piuttosto poteva cambiare la confezione con un’altra”. Nulla da fare: “Ha iniziato ad innervosirsi e mi ha detto ‘ti spacco la faccia se me lo fai pagare’. Ero impaurito per me e per le colleghe, ho preferito lasciarlo andare facendogli pagare solo gli altri due articoli”.
 
I poliziotti della Squadra Volanti e della Mobile, allertati dai commessi, lo avevano trovato nel vicino Lidl: il sospettato aveva posato la borsa con tutta la spesa all’ingresso e aveva ancora con sé lo scontrino. Ne era nato un parapiglia che è valso al nigeriano l’ulteriore accusa di resistenza a pubblico ufficiale: “Il soggetto ha creato non poca resistenza e ha cercato anche di mordermi a una mano” ha confermato l’assistente capo Marco Aleci.
 
Per l’imputato il pubblico ministero Alessandro Bombardiere aveva proposto una pena pari a quattro anni e dieci giorni di reclusione, più 800 euro di multa: meno del minimo edittale previsto per il reato di rapina, ovvero cinque anni. L’avvocato Nadia Maunero ha parlato di incongruenze tra quanto dichiarato dai vari testi, in particolare il cassiere e gli agenti intervenuti, con riferimento all’orario e alle dinamiche dei fatti. In via preliminare rispetto all’assoluzione, la difesa aveva chiesto una sospensione in attesa di un pronunciamento su un’analoga questione di costituzionalità, sollevata proprio dal tribunale di Cuneo.
 
Il giudice Giovanni Mocci ha infine emesso un verdetto di condanna a due anni e quattro mesi, più una multa di 500 euro.

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