PEVERAGNO - San Lorenzo di Peveragno, legata dal ladro a una sedia e minacciata con un coltello: ‘Dimmi dove sono i soldi o finisce male’

Tentativo di rapina in una villa in frazione, l’uomo si era fatto aprire la porta inventandosi che il marito della donna, una 61enne, era stato coinvolto in un incidente stradale. Sul fatto indagano i Carabinieri

Samuele Mattio 20/02/2020 10:12

 
Bloccata, legata a una sedia e minacciata. È la disavventura vissuta da una 61enne nella sua villa a San Lorenzo, frazione di Peveragno, nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 febbraio. La donna era sola in casa quando, poco prima alla mezzanotte, ha sentito suonare il campanello: alla porta c’era uno sconosciuto che le raccontava che il marito era appena stato coinvolto in un incidente stradale.
 
Spaventata e stordita dalla notizia, la pensionata ha ingenuamente aperto. L’uomo che era alla porta non era un buon samaritano accorso per aiutarla a soccorrere il coniuge ferito, ma un malvivente che una volta entrato in casa l’ha legata con una corda a una sedia, chiedendo dove nascondesse il denaro minacciandola con un coltello. “Dimmi dove tuo marito tiene i soldi o finisce male” ha detto il bandito rivolto alla signora inerme.
 
Lei, comprensibilmente spaventata, ha detto di non sapere nulla. Lui ha iniziato a mettere a soqquadro la casa, ma senza trovare ciò che cercava. Poi se l’è data a gambe a mani vuote ed è fuggito a bordo di un’auto. Non è noto se lo attendessero altri complici.
 
Il marito, che non aveva avuto nessun incidente, è rientrato in casa più tardi trovandosi dinnanzi la moglie ancora legata. Immediatamente i due, scossi dall’accaduto, hanno allertato il numero unico di emergenza 112.
 
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Cuneo e della stazione di Peveragno, che indagano sull’episodio. Gli uomini dell’arma hanno acquisito le immagini riprese da alcune telecamere ubicate nei dintorni e hanno ascoltato i vicini.
 
La modalità ‘atipica’ del tentativo di rapina, sia per l’orario che per le modalità, avrebbe convinto gli inquirenti a cercare il colpevole tra le persone con cui l’uomo è venuto in contatto nelle ultime settimane. Probabilmente il criminale conosceva le abitudini della famiglia. Le indagini proseguono serrate. 
 
 

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